Visualizzazione post con etichetta Anderson Luís de Abreu Oliveira. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Anderson Luís de Abreu Oliveira. Mostra tutti i post

giovedì 22 novembre 2012

A Batalha dos Aflitos


Se sei un tifoso del Nautico, stai aspettando quel momento da 11 lunghissimi, interminabili anni. Se sei un tifoso del Nautico in quel preciso momento, non ti rimane che sperare nel sinistro di Ademar José Tavares Júnior, perchè dopo 25 minuti di sospensione a 10 dalla fine in 11 contro 7, mettere a segno quel rigore significherebbe serie A e forse dopo 80 minuti di assedio, con il Gremio intento a difendere un pareggio che vale una promozione, forse tu, tifoso del Nautico, te lo meriteresti anche. Comunque in ogni caso, se pure Ademar dovesse fallire dagli 11 metri, come il suo compagno Bruno Carvalho nel primo tempo, ci sono altri 10 minuti per trovare un solo misero gol in 11 contro 7. Non proprio un'impresa.
Se sei un tifoso del Gremio in quello stesso momento non ti rimane che pregare, perché si, il Gremio apparterrà anche ad un altra categoria, ma dopo una partita del genere con 4 espulsi e due rigori contro, in cosa puoi sperare? E dire che sarebbe bastato anche solo un gol, per non trovarsi a 10 dalla fine e dopo più di 20 minuti di sospensione con Ademar pronto a calciare a soli 11 metri da Galatto, il tuo portiere, che fino a quel momento ha parato tutto. Se sei del Gremio non ti rimane che chiudere gli occhi, confidare in Galatto e far passare altri 10 minuti con 4 uomini in meno. Una vera impresa.

Siamo all'ultima partita del gironcino di terza fase del campionato di Serie B brasiliano. Nel 2005 il campionato cadetto brasiliano aveva una prima fase a 22 squadre, dopo 21 partite le prime 8 andavano a formare 2 gironi play-off da quattro (seconda fase), le prime 2 di entrambi i gironi formavano così il girone finale che avrebbe consentito alla prima e alla seconda classificata di staccare il biglietto per la massima serie. E' il 26 novembre del 2005  allo Estádio dos Aflitos di Recife, in realtà il vero nome dello stadio è Estádio Eládio de Barros Carvalho, ma è comunemente conosciuto come Estádio dos Aflitos, essendo collocato nel "BarrIo" Aflitos (stessa storia per intenderci del Cibali di Catania). il Nautico - con 6 punti in 5 partite - ha bisogno necessariamente dei 3 punti per tornare nel calcio che conta dopo 11 anni, al Gremio - a quota 9 punti - per salutare dopo un solo anno il purgatorio, serve almeno un pareggio. A meno di 3 km, allo "Estadio do Arruda" sempre di Recife, si gioca in contemporanea, l'altra sfida del girone: tra i favoriti padroni di casa del Santa Cruz a quota 7 punti e la Portoguesa a quota 5.  La partita comincia con 16 minuti di ritardo, per il Gremio oltre alla notte insonne dovuta alla rumorosa presenza dei tifosi avversari sotto il proprio albergo, c'è da registrare l'accoglienza non proprio amichevole allo stadio da parte dei supporter locali e l'impossibilità di accedere al campo per il riscaldamento, per via del cancello di accesso al campo chiuso con un lucchetto. Il nervosismo tra i giocatori del Tricolor al momento del fischio iniziale è già alle stelle. I primi 30 di gioco volano via senza troppe emozioni, con un copione scontato, il Gremio attende per colpire al momento opportuno, il Nautico si butta subito in avanti. E' il minuto 31, un cross di Kuki dalla destra attraversa tutta l'area e arriva a Paulo Matus, che viene tirato giù dal centrale gremista  Domingos, per il direttore di gara, il tenente colonnello della polizia militare Djalma Beltrami (che si farà qualche mese di galera nel 2011 per via di alcune bustarelle) è calcio di rigore. Sul dischetto va Bruno Carvalho, il tiro potente si stampa sul palo, il risultato premia ancora il Gremio. il Nautico finisce il primo tempo attaccando, ma due prodigiosi interventi del portiere Rodrigo Galatto, prima su  Paulo Matos e dopo su Danilo, salvano il risultato.

Il secondo tempo ricomincia alla stessa maniera, Nautico avanti e Gremio di rimessa. Al 55esimo nel miglior momento del Gremio, il terzino sinistro cileno Escalona tocca con la mano, l'arbitro fischia la punizione e punisce il calciatore della squadra di Porto Alegre con il secondo giallo. Il Gremio è in dieci. 2 minuti dopo su un cross proveniente dalla destra, Galatto esce a vuoto, la palla arriva a Miltinho che viene scaraventato a terra in area dallo stesso Galatto, Djalma Beltrami incredibilmente non fischia e il Tricolor gaucho si salva ancora. 3 minuti dopo, al 35esimo la palla sbatte sul braccio di Nunes, la distanza è ridotta e il braccio è attaccato al corpo. Djalma Beltrami, forse per compensare il mancato rigore di qualche minuto prima, decide per il penalty. in pochi secondi è l'inferno, i giocatori del club Porto-Alegrense circondano l'arbitro che estrae il cartellino rosso a l'indirizzo di Nunes e Patricio, nel parapiglia Marcelo Costa tenta di colpire più di una volta con un calcio il direttore di gara, interviene la polizia che travolge Patricio e allontana in malo modo i calciatori del Gremio. Domingos quando tutto sembra tornare alla normalità  colpisce con un pugno e fa volare via il pallone dalla mano di Djalma Beltrami, viene allontanato dal campo anche lui, il Gremio dovrà giocare  gli ultimi dieci minuti di partita in 7 uomini.

Dopo 25 minuti di sospensione Ademar si porta sul dischetto. Se sei un tifoso del Nautico, quando Ademar comincia la rincorsa, ripensi ai primi anni 90, a quando la tua squadra in serie A affrontava le grandi del Brasile, probabilmente ripensi anche alla dolorosa retrocessione del 1994, e mentre ti stringi al tuo vicino di posto, nella speranza che Ademar non fallisca, ti convinci che forse questa volta il peggio è passato. O almeno così credi. Se sei un tifoso del Gremio, quando Ademar comincia la rincorsa, ripensi alla stagione passata, a quelle 25 sconfitte  a quell'ultimo posto in classifica che non appartiene alla tua storia, a quella seconda tragica retrocessione  e mentre stringi il tuo vicino di posto in quel catino rovente a Recife o per strada a Porto Alegre, nella speranza che Galatto pari, ti rendi conto forse che il peggio non è ancora passato. O almeno così credi. Prima del rigore, Mano Menezes, allora allenatore del Gremio e oggi CT del Brasile, effettua l'ultimo cambio a disposizione, toglie l'attaccante uruguaiano Lipatin e inserisce il centrocampista Marcelo Oliveira.

Ademar può finalmente battere il rigore, Rodrigo Galatto con la forza della disperazione, para e manda la palla in angolo. Il Nautico cerca di reagire immediatamente con il calcio d'angolo, mancano ancora dieci minuti in 11 contro 7, si portano in avanti diversi calciatori in maglia rossa, quel calcio d'angolo con quella superiorità numerica, vale quasi quanto un altro penalty. La palla viene però respinta dalla difesa gremista e finisce tra i piedi del 17enne Anderson che scambia con Marcelo Costa che chiude il triangolo, lanciando il  futuro calciatore di Porto e Manchester United verso la porta avversaria, la corsa di Anderson viene fermata dal centrale del Nautico Batata, intervento che costa al calciatore il secondo giallo. 10 contro 7 e punizione per il Gremio nella metà campo del Nautico a 9 dalla fine. Il calcio piazzato è battuto in tutta fretta dal Gremio, viene servito lo stesso Anderson, la difesa del Nautico è sorpresa, Anderson entra in area e a tu per tu con Rodolfo non sbaglia.

A 9 dalla fine in 7 uomini il Gremio  è in vantaggio sul campo del Nautico. I padroni di casa storditi provano a rovesciare il risultato, dopo 9 minuti arriva puntuale il fischio di Djalma Beltrami, il Gremio vince il campionato di serie B ma cosa più importante, è promosso in serie A (insieme al Santa Cruz vincente 2 a 1 sulla Portoguesa). Se sei un tifoso del Nautico quando Djalma Beltrami fischia, non ti rimane che arrotolare le bandiere, farti solcare il viso dalle lacrime e prendere da sconfitto la strada di casa, maledicendo quel crudele, atroce e sadico sport chiamato calcio. Se sei un tifoso del Gremio quando Djalma Beltrami fischia, non ti rimane sventolare le bandiere, farti solcare il viso dalle lacrime di gioia e tornare vincitore verso Porto Alegre, benedicendo quel meraviglioso, straordinario, entusiasmante sport chiamato calcio.