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lunedì 11 aprile 2011

Ve saluta Carnevale

a
Si fa per scherzare...
Siccome non lo fa nessuno, è ora di ricapitolare quanto emerge (più o meno) da questo convulso finale di stagione in serie A. Al netto delle polemiche, mi pare evidente che:
1. E' iniziata la stagione dei saldi. Le società più attive in questo senso sono quelle che indossano magliette rosse e blu. In particolare il Bologna, in piena liquidazione che neanche i tappeti Zinouzi, offre a prezzi vantaggiosissimi la partita chiavi in mano con i seguenti optional: papera del portiere per sbloccare l'incontro; tre fuorigioco sbagliati per lanciare in campo aperto l'attaccante avversario; uno/due rigori solari; due errori a porta vuota del bomber locale; assenza di agonismo per tutta la partita; una bicicletta con cambio shimano per le prime trenta telefonate. Buoni affari possono farsi anche con il Genoa, specializzata in finti vantaggi seguiti da finte rimonte, anche se l'effetto "rimonta epica" costa un po' di più (c'è poi un sovrapprezzo se si vuole far coronare la rimonta da un gol del bomber decotto, cd. "indennità Toni", perchè altrimenti Dainelli si vergogna di farsi da parte come ieri modello Manolete). Si attende a breve anche l'apertura del negozio Cagliari, finora a mezzo servizio. 
2. E' iniziata la stagione dei pareggi sospetti. Domenica scorsa Chievo e Sampdoria ci hanno regalato una meravigliosa variante del gioco del calcio in cui dal campo sono state espunte le porte. In questa nuova disciplina, molto simile al cricket come regole, le due squadre devono sfidarsi in estenuanti torelli a centrocampo, tentando di inanellare quanti più passaggi possibili in linea orizzontale. I tocchi di prima valgono doppio. Vietato tirare in porta (si rischia di perdere tutti i punti accumulati fino a quel momento). Per evitare tentazioni, le linee delle aree di rigore vengono rivestite con il filo spinato (a sua volta rivestito di calce, per non farlo vedere). I più contenti sono alcuni ignoti scommettitori di Bergamo e di Lecce che hanno indovinato perfino il risultato esatto. Al riguardo, il primo ministro del Malawi, presente sulle tribune del Bentegodi, ha dichiarato che con la mole di scommesse sul segno X in Chievo-Sampdoria si potevano finanziare i prossimi quattro anni di prodotti interni lordi del suo paese; purtroppo però lui ha giocato 1 e quindi non si è neanche ripreso i soldi del viaggio.
3. E' iniziata la stagione degli aiuti di Stato. Questo finale al photofinish tra Milano e Napoli, i due maggiori bacini di utenza di tifosi del nostro paese, sta facendo eccitare le redazioni di tutte le televisioni e i giornali. Agli arbitri è arrivato un ordine ben preciso, utilizzando la voce del defunto Freddie Mercury per non far insospettire le procure che ne tengono sotto controllo i telefoni: the show must go on. Il primo a farne le spese è stato Christian Brocchi, simpatico trottolino del centrocampo della Lazio nonché grande protagonista della vita nottura in riviera, che seppur privo di collo aveva trovato il gol della vita con un bolide dalla distanza. Il secondo, nella stessa partita, è stato Giuseppe Biava, gagliardo difensore biancoceleste nonché sosia del Furher nel tempo libero, che si è visto fischiare contro un rigore e sventolare un cartellino rosso per essersi avvicinato troppo al Matador Cavani.
4. E' iniziata la stagione del Mossad. Provato emotivamente da quanto successo a Napoli l'ambiente biancoceleste vede ormai complotti dappertutto. Il presunto rigore non fischiato ad Asamoah nel finale di Udinese-Roma diventa la prova evidente che il quarto posto è stato già assegnato agli odiati cugini giallorossi, noto potere forte del calcio italiano. Peccato che è proprio grazie a quel rigore non fischiato (rigore peraltro inesistente, essendo assai poco plausibile che la leggera ancata di Perrotta abbia determinato quella caduta così fragorosa del corpulento ghanese) che la Lazio è tornata proprio in corsa per la Champions League. Anche il Friuli è in preda a crisi dietrologiche. Dopo essersi scolato tre bottiglie di ribolla gialla del Collio e aver definito "marpioni" i calciatori della Roma, di cui evidentemente sono note nell'ambiente le capacità amatorie e adulterine, il presidente Pozzo ha dichiarato che si sa come vanno a finire queste cose, per le squadre come l'Udinese a questo punto della stagione è impossibile finire in Champions. Sarebbe anche meglio, aggiungerei io, visto che l'altra volta l'ha fatta giocare a Serse Cosmi....
5. E' iniziata la stagione delle sòle. Dopo il "Bernie Madoff dei Parioli" (copyright Gegen, ancorchè se ne siano appropriati tutti i media italici), è pronto a seguirne le gesta anche il pacioso Tom Di Benedetto, uno che vuole comprarsi una squadra di calcio senza sborsare neanche una lira (e tanto meno farla sborsare ai suoi amici di Kansas City), nè presentare una garanzia. Voci di corridoio parlano di un'offerta a termine degli americani che consiste nella copertura di un anno di spese di gestione; un anno in cui vedere se si riesce a fare lo stadio, altrimenti thank you and goodbye! Lo specchietto delle allodole di Baldini e Sabatini (che come possono venire, è evidente, se ne possono anche andare), con il toto-formazione che impazza nell'etere romano ("ciao so' er Paperella, volevo dì all'ascoltatore prima di me che nun so d'accordo che ce serve Pastore, mejo Neymar") serve a distogliere lo sguardo dalla speculazione che si abbatterà sull'AS Roma non appena Unicredit firmerà l'accordo con Di Benedetto&Company prima, e con un misterioso imprenditore romano poi. Che poi misterioso non lo è più, visto che il gruppo Torregiani-Castellacci-Lande è uscito allo scoperto: saranno loro i soci romani degli americani. L'unica cosa cambierà il nome: da AS Roma a AS Regina Coeli. Rispetto alla gestione Sensi, comunque, è pur sempre un passo avanti.