Vidi infiniti processi che formavano una sola felicità e, comprendendo ormai tutto, potei anche capire la scrittura della tigre.
Molto onorati scrittori di Lacrime di Borghetti, cari lettori di Lacrime di Borghetti,
Quando lui mi ha chiamato, l'ingegner Drockfült mi ha detto: "Io ho letto in un blog di calcio italiano - Lacrime di Borghetti... No... Dopo io te lo sillabo, ma non ha importanza... - ho letto che qualcuno ha notato il puma rovesciato. Tu ricordi il puma rovesciato?".
Ganz klar, cari scrittori e lettori di Lacrime di Borghetti, che io ricordo il puma rovesciato. Io ho inventato il puma rovesciato! Io ho inventato il puma rovesciato negli anni Settanta. Negli anni Settanta c'era, io voglio dire, un pochino di rivoluzione; ma in generale essa non c'era più. C'era un pochino di violenza, questo c'era effettivamente, ma la violenza non è sempre rivoluzione. Comunque c'era già, io voglio dire, un ambiente che diceva che i marchi vanno bene. I marchi avevano già vinto. Na ja, io voglio dire, i marchi nel senso: il marchio di un'azienda, non i marchi tedeschi. Il marchio della Puma, nel caso specifico, cioè il puma diritto. Ma siccome c'era un pochino di rivoluzione, alcune cose un pochino rivoluzionarie succedevano. Per esempio il Bruges è arrivato nel 1978 in finale di Coppa dei Campioni: questo è stato, molto onorati scrittori e cari lettori, un pochino rivoluzionario. Avessero essi vinto, sarebbe stato ciò molto rivoluzionario; in questa maniera, effettivamente, un pochino. In onore di questa piccola rivoluzione, io ho inventato il puma rovesciato. Io lavoravo all'epoca, come voi avete forse già capito, alla ditta Puma. Io ho inventato il puma rovesciato insieme all'ingegner Drockfült. All'inizio questa era una maniera per ridere fra colleghi e fra giovani, come eravamo noi. Una maniera, effettivamente, non molto sottile.
Numerosi anni sono passati. Io non ho pensato più molto al puma rovesciato: ormai esso c'era, sempre sulle maglie delle squadre alternative, ma ormai il puma rovesciato funzionava da sé, anno dopo anno. Nessuno pensava più a lui; nessuno pensava, io voglio dire, a raddrizzarlo. Poi un giorno la Stella Rossa di Belgrado, una di quelle squadra alternative che noi avevamo scelto per il puma rovesciato, ha vinto la Coppa dei Campioni. Questo è, effettivamente, strano; oltretutto la Stella Rossa di Belgrado gioca e vince quella finale di Coppa dei Campioni allo stadio San Nicola di Bari. Anche questo, effettivamente, è strano, anche se Drockfült, che vive in Italia, dice che non lo è. In ciascun caso, Drockfült e io abbiamo avuto un altro aumento; i ragazzi del marketing ci hanno detto che una vittoria alternativa era perfetta per il nostro, appunto, marketing. In più, come detto, noi abbiamo inventato il puma rovesciato e noi, di conseguenza, abbiamo un pochino vinto la Coppa dei Campioni.
Questo è successo a maggio. D'estate Drockfült è sceso in Italia, come sempre, mentre io sono rimasto in Franconia. Un giorno io sono tornato tardi a casa - ero stato a Norimberga a vedere la casa di Dürer e poi a bere una birretta in un giardino - e il telefono squillava. Drockfült mi chiamava dall'Italia, da Ravenna.
Drockfült, secondo me, leggeva troppi libri strani, specialmente quando lui era a Ravenna. Io, effettivamente, non potevo credere a quei ragionamenti e neanche capirli del tutto; però quella notte ho dormito male.
Il giorno dopo io ho chiesto ai ragazzi dell'amministrazione se potevano fare una ricerca geopolitica sul puma rovesciato e sulla possibilità della teoria di Drockfült. Loro ci hanno lavorato due settimane e poi mi hanno detto che il puma rovesciato non c'entrava nulla; ma comunque i ragazzi dell'ufficio legale hanno detto che era meglio non rischiare e hanno cancellato il programma del puma rovesciato, prima che qualcuno si accorgesse degli eventi dell'estate 1991 e ci facesse causa, a noi ditta Puma, o scrivesse un libro un pochino complottista per darci la colpa di quanto successo. Così io e Drockfült abbiamo avuto un altro aumento. Anzi, Drockfült voleva rifiutarlo, però io non so se alla fine lo ha rifiutato davvero.
Sono andato in pensione qualche anno dopo quella faccenda; Drockfült mi ha preceduto. Come detto, lui si è trasferito in Italia. Io sono andato a trovarlo a Ravenna, un giorno; lui mi ha portato al mare, in un ristorante un pochino buio, con le pareti di legno, ma effettivamente buono, e abbiamo mangiato pesce guardando l'Adriatico. A fine pasto, io gli ho chiesto se si ricordava del puma rovesciato e se davvero credeva che quel ricamo e due o tre guerre civili erano, in qualche strano modo, collegate. Lui mi ha risposto che non c'è nessun collegamento, effettivamente, ma che comunque quelle due storie - il puma rovesciato e la nazione ribaltata - sono forse una sola storia. Il diritto e il rovescio di questo puma sono, per Dio, uguali; mi ha detto così, guardando il mare, e io non ho capito.