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martedì 10 aprile 2012

Due o tre banalità sul campionato

Amauri, facci vincere l'Europeo!
Nella settimana in cui piangiamo Giorgio Chinaglia (su cui aspettiamo l'obituary di qualcuno più laziale di me, e su cui è imprescindibile la lettura di questo storico, magnifico libro) e soprattutto il grande campione scozzese di freccette Jocky Wilson (personaggio leggendario, grazie Gegen per avermelo fatto conoscere, è già nell'Olimpo dei miei miti), volevo dire due o tre banalità sul nostro campionato e forse anche su quelli altrui.

Trovo giusto che il Milan abbia perso in casa contro la Fiorentina, perchè non si può pensare di vincere un campionato (anche questo?) solo grazie ai rigori dubbi che ti sbloccano le partite a metà del primo tempo. Questo orologio biologico che incombe su San Siro, vero e proprio "killeraggio arbitrale" (per citare le stesse parole utilizzate - in maniera ineccepibile e sacrosanta - dai milanisti su questo blog per parlare della sconfitta di Barcellona), è riuscito a rendermi digeribile anche l'idea che sia la Juventus (tertium non datur) a proclamarsi campione d'Italia (nonostante l'odio viscerale che provo per la squadra di Torino e per tutto quello che le attiene, compresi i miei amici). Se c'è una squadra che in questo campionato ha offerto qualcosa di nuovo, perlomeno nella gestione del gruppo, nella determinazione di vincere, nella volontà di potenza su tutti i campi, questa è - mi dispiace dirlo - la creatura di quel simpaticone di Antonio Conte. Dirò che provo invidia quando vedo la sua squadra imporre il proprio ritmo anche in trasferta; quando vedo il suo turn-over gradito ai giocatori; quando vedo due terzini che sanno crossare e anche difendere; quando vedo che i suoi tifosi non hanno mai provato il sapore amaro della sconfitta; quando vedo una coppia di attaccanti che si capisce che scopa una cifra (nella mia personale classifica delle coppie gol "troppo belli", Matri-Borriello sono al numero uno, seguiti da Pinilla-Ibarbo e Totti-Osvaldo. Ultimi, per distacco, Mascara-Caracciolo). Dirò che - al netto di un favoritismo ambientale arbitrale che è comunque inestirpabile - la Juventus si merita questo scudetto molto più del Milan, e alla fine lo otterrà, con un gol di Marco Borriello - the first and the last - all'ultima giornata.

In realtà, tutta questa inutile premessa partiva dal gol vittoria della Fiorentina siglato da Amauri, di cui volevo parlare. Secondo me, il bomber italo-brasiliano (così scrivono sui giornali) farà un finale di stagione pirotecnico, roba da finire in doppia cifra. Da qui la mia profezia: Amauri sarà il centravanti dell'Italia ai prossimi Europei. Sembrano lontani anni luce i giorni in cui il paese si divideva sulla questione oriundi, proprio partendo dal caso Amauri; oggi come oggi il sosia di Gesù non giocherebbe neanche nella nazionale del Lichtenstein, avesse un nonno originario anche di quel cantone (probabilmente ce l'ha); eppure guardatevi intorno e troverete che la mia intuizione non è sballata. Chi sono infatti gli attaccanti azzurri che Prandelli dovrebbe portarsi in Polonia e Ucraina? Balotelli si è tirato fuori da solo; Rossi non gioca da un anno; Destro è acerbo; Osvaldo è una pippa; Borriello non segna da un'amichevole estiva del Milan contro i Glasgow Rangers; Giovinco non lo fanno passare alla frontiera; Gilardino ha avuto un esaurimento nervoso; Pazzini fa panchina a Zarate; Miccoli non è convocabile; Pellissier è troppo una scommessa; Di Natale non è mai decisivo quando conta; Iaquinta è morto; Floccari - vabbè, ci siamo capiti. Insieme a Matri, Quagliarella e Borini, rimane una casella libera per un centravanti di peso, esperienza e gol. Dai Amauri, lancia la volata e convinci Prandelli! Io sono con te. Llorente ci fa una pippa.

(A proposito di Fernando Llorente. Il gol con cui ha sbloccato (e risolto) la partita contro il Siviglia è di rara bellezza. Peccato non ci sia su YouTube. Lo so che un normale gol di testa alla Llorente, ma in Italia ormai quasi non si vedono più gol così, col centravanti che taglia sul primo palo e incorna sotto la traversa. Dev'essere un movimento che non insegnano più nelle scuole-calcio)

Non fosse stato per la Roma (per una volta vi risparmio le lacrime giallorosse), la lotta per la retrocessione sarebbe già bella che finita, e invece il Lecce ha ancora qualche chance di salvarsi (ma a discapito di chi?). E' un peccato perchè, arrivati a questo punto della stagione, la bagarre della parte destra della classifica è ciò che più mi avvince. Traggo alcune conclusioni. Il Cesena ha fatto il passo più lungo della gamba e ben le sta (fermo restando che, nonostante quello che tu dici, caro Nesat, a Cesena si scopa e noi lo dimostreremo l'ultima di campionato, invadendo con le nostre figure il lungomare che non esiste e le piadinerie del centro storico che neanche esiste). Nel campionato italiano non si vince con le figurine (Mutu, Santana, Iaquinta) ma con i giocatori veri (Bradley, Portanova, Nainggolan). Il Novara al contrario aveva fatto il mercato perfetto, assicurandosi una coppia gol che, almeno sulla carta, garantiva una salvezza tranquilla: in questo senso, Morimoto-Granoche sono meglio di un assegno circolare. Non capisco dove abbia fallito il piano (cito il titolo di un pezzo della Gazzetta dello Sport dello scorso 28 luglio: "Morimoto-Granoche, che coppia. Attacco nuovo, Novara sogna"). Il Lecce forse paga la mancanza di derby (a proposito: la pagina che si è aperta a Bari è davvero brutta, forse un giorno dovremo entrarci anche noi). Le altre squadre si equivalgono, ma una ha un giocatore in più: Pinilla. Probabilmente il centravanti più figo del campionato. Se la smettesse di farsi espellere per delle cazzate, potrebbe portare i sardi in Europa. Oriundizziamo lui e sacrifichiamo quella sega di Amauri?

Una postilla sulla Spagna. Sarò un dietrologo, ma non credo che dietro questo calo del Real Madrid (sei punti persi in quattro partite) ci sia solamente una spiegazione tecnica. Con il rischio che il prossimo (l'ennesimo, ma forse neanche l'ultimo, considerando la possibile finale Champions - che palle cazzo) clàsico diventasse attraente come un Novara-Cesena di fine stagione, a causa del divario incolmabile di dieci punti, secondo me la Federazione spagnola, i giornali sportivi, le radio e le due società si sono sedute a tavolino e hanno programmato la messa in scena. In questo modo, la partita (mi pare si giochi tra un paio di settimane) riacquista valore, tensione, incertezza, decisività - tutto traducibile in dollaroni, yen, rupie, etc. In questo periodo di crisi, per quanto al Mattarello si mangi ancora co' du' scudi, i soldi fanno comodo a tutti. Quindi prevedo che il riavvicinamento avvenuto in queste settimane si confermi per la data del classico (è capace che il Real lasci due punti anche dopodomani al Calderòn, nel derby che l'Atletico non vince da quando avevo ancora i baffetti preadolescenziali, ma poi il Barça ricambierebbe il favore), e poi prevedo una partita modesta, tanto non vige la formula del soddisfatti o rimborsati. Un classico uno a uno (che sia un pari è un semplice corollario della mia teoria) modello Ruben Sosa risponde al rigore di Rudi Voller (con botta finale da distanza siderale di Piacentini che finisce alta di quindici metri ma il pubblico fa comunque "ooooh").

Penso di aver detto sufficienti banalità. Per restare in tema, ora vi saluto che scappo sul set del film di Woody Allen (peccato per il titolo melenso "To Rome with love", avrebbe dovuto leggere LB e chiamarlo "A mountain of puntarelle") a suonare il mandolino mentre mangio la pizza con la mozzarella filante e dico "bellissima" alle passanti facendo un grosso schiocco con le mani...sapete, interpreto il ruolo di un portiere in the piazzetta di Trevi very nice...

giovedì 24 dicembre 2009

Una Juve trrropppoo bbuonaaa fiu fiu fiu fiu fiuuuuu

La diciassettesima giornata ha lasciato un impronta significativa sul campionato. Il turno è stato in parte rovinato dai circa 500 rinvii causa neve e gelo, cosa ovviamente vergognosa se si pensa che in Francia e Inghilterra (non Gabon e Honduras) hanno rinviato causa maltempo una sola partita a testa. Al di là delle cavalcate vincenti che vedono protagoniste Palermo, Roma, Napoli e un ritrovato Livorno (vola! Serse vola!), la svolta di questa serie A coincide con il "Dramma" consumatosi nella glaciale Torino. Intorno al match dell'Olimpico (quello fasullo) si sono accesi infiniti dibattiti con radio,televisioni,giornali e tifosi letteralmente scatenati.In tutta questa bagarre sono passati inosservati determinati segnali piuttosto inquietanti, come il continuo tentativo di ausilio nei confronti del club bianconero. Un rigore troppo limpido per non essere concesso, viene fatto ripetere, Marchisio che decide di segare le gambe con un entrata da codice penale al povero Carboni e viene soltanto ammonito ed infine i favolosi 6 minuti di recupero.

Da 2 anni a questa parte si cerca in maniera quasi ossessiva di riportare la Juventus ad alti livelli, proteggendola forse più di 4 anni fa, per dare un definitivo colpo di spugna alle passate magagne. Il ritorno di Bettega è un vero capolavoro, nessuno dice niente, nessuno si azzarda a far notare che se si chiamava "Triade" vuol dire che gli elementi a comporla erano 3, ovvero, Moggi, Giraudo e pensa un po'.. il redivivo Bettega (no... ma ovviamente diranno che Bettega non ne sapeva nulla). Il colpo da maestro di Juventus-Catania è però nonostante tutto opera del buon Ciro, un uomo che con la sua insipienza tattica salverà il mondo dal guardiolismo,un uomo che con la sostituzione di Felipe Melo dopo 31 minuti ha bruciato 25 milioni di euro. Un esonero sarebbe un onta nei riguardi di chi lo ha "segnalato" (o imposto??) senza contare che un eventuale allontanamento di Ferrara segnerebbe l'ennesima sconfitta della dirigenza.

Gia la dirigenza,qualche anno fa Lapo annunciò una sorta di restyling per far risultare più simpatica questa squadra martoriata dallo scandalo, io ancora sto aspettando, se poi si mette alla presidenza un simpaticone quale Blanc, ci si allontana e non poco da questo nobile obiettivo. Si parla tanto di Felipe Melo, addirittura viene premiato quale bidone dell'anno, si parla troppo poco del nuovo messia Diego che veniva annunciato alla presentazione come quel giocatore che "Ha vestito la stessa maglia di Pelè e porta lo stesso nome di Maradona", che forse potrebbe effettivamente dimostrare qualcosa con in panchina qualcuno che l'allenatore non lo fa per gioco, per adesso altro non è che uno Sgro ma privo di personalità. Non si parla per niente invece di Amauri che doveva essere la salvezza della nostra Italia (con nessun diritto) ma che ora come ora non giocherebbe titolare neanche con la nazionale uzbeka.

Chiudo con Cannavaro, la difesa di certe televisioni e di qualche giornale nei confronti di questo giocatore è assolutamente ridicola, un mondiale vinto da capitano evidentemente è una sorta di immunità, se poi a questo si aggiunge il pallone d'oro più scandaloso della storia dai tempi di Mattias Sammer (che scippo a Buffon), Cannavaro si trasforma in un semi-Dio esente da tutte le sacrosante critiche, mosse dai tifosi juventini e della Nazionale. Non ho mai amato la Juve, rimpiango chi però regalava a questa società un minimo di charme, chi sicuramente avrebbe salutato Ferrara dopo una manciata di giornate, chi ha contribuito (volente o nolente) a quello scempio chiamato Calciopoli ma che comunque resta nel bene e nel male un signore del nostro calcio,sono certo che l'avvocato, ovunque sia, guardando la vecchia signora, stia scuotendo la testa più di chiunque altro....