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martedì 17 luglio 2012

Esquina Blaugrana

Immobiliare Benidorm
LA CRISI ECONOMICA RIDIMENSIONA IL MERCATO DEI GRANDI CLUB SPAGNOLI. DALLA BOLLA IMMOBILIARE AI 90 MILIONI PER CRISTIANO RONALDO AL SALVATAGGIO DELLE BANCHE SPAGNOLE: UNA SESSIONE DI MERCATO SENZA CRACK, SPERANDO DI NON SCONTRARSI CON IL PSG.

Per una volta può essere che i grandi club spagnoli abbiano intenzione di abbassare i toni.
Sembrano infatti lontanissimi i tempi in cui la dirigenza del Real Madrid gonfiava le casse di mezza Europa e il Barcellona rispondeva colpo su colpo fregandosene di minusvalenze ed ingaggi stratosferici.
Negli ultimi tempi parecchie cose sono cambiate al di là del Tirreno.

Gli incentivi all'edilizia del pre-Lehman Brothers avevano dipinto un immaginario iberico ben lontano dalla realtà.   La bolla immobiliare esplosa dopo il crack della banca d'affari statunitense ha presto riportato tutti coi piedi per terra. E licenziamenti e mutui non pagati hanno indebolito le casse delle banche e lasciato gli spagnoli senza un tetto per la sera.

Da ultimi, il caso Bankia, che tra nazionalizzazioni, ricapitalizzazioni e richieste di aiuto all'Unione Europea ha messo a nudo l'esposizione del sistema bancario spagnolo rispetto ad asset immobiliari tossici e le aste per i Bonos in attesa dell'Eurogruppo del prossimo 20 luglio.

A risentire della tensione economica potrebbero essere proprio Real Madrid e Barcellona, che, deboli (forse) del sostegno da sempre garantito dagli istituti di credito, sembrano avere approcciato l'attuale sessione di mercato in punta di piedi. Puntando rinforzi chiave ma mai alla ricerca del colpo ad effetto.

Ecco quindi che Zubizarreta chiude per Jordi Alba e Zak Gilsenan (9 anni, irlandese - e viveva con la famiglia in Australia) ma rinuncia in prima battuta alle richieste dell'Athletic Bilbao per Javi Martinez e viene spazzato via dal PSG nella corsa a Thiago Silva.   Karanka e Perez, invece, strizzano l'occhio a Modric, senza però intavolare vere e proprie trattative con la dirigenza del Tottenham e rimuginano su Maicon (dicono i media che sia pronto Sahin come contropartita tecnica).   La priorità è sistemare qualche pezzo in uscita: Afellay (mai digerito dallo staff tecnico blaugrana), Dani Alves (in dubbio, dicono i maligni, la sua attitudine) e Keita da una parte; Kakà (PSG) e Lass Diarra - oltre ai rientrati Gago (dalla Roma) e Drenthe (dall'Everton) - dall'altra.

L'impressione, quindi, è che le forti entrate dei due principali club spagnoli (che, ricordiamo, provengono principalmente da merchandising, gestione sportiva e diritti televisivi - in quest'ultimo caso, precisiamo anche che da sole Real e Barcellona si spartiscono una fetta enorme di diritti, a scapito delle altre realtà calcistiche della Liga BBVA) non facciano tornare i conti rispetto all'indebitamento accumulato negli ultimi anni.

Lontano dal Camp Nou e dal Bernabeu la situazione non è diversa.

Anche gli altri club investono poco.   In questo senso, fanno riflettere l'immobilismo nel primo mese di mercato del Malaga e i pochi tentativi di saccheggio della rosa del retrocesso Villareal (ve li immaginate Zapata, Rossi e Borja Valero in Liga Adelante?).   L'Atletico Madrid, fresco campione d'Europa, punta su un mercato low-cost (Emre e Cebolla Rodriguez), il Bilbao sul ritorno di Aritz Aduriz.

Credo che al Barcellona serva un centrale. Al Real Madrid un laterale e diverse cessioni.
Ma per una volta, i botti verranno sparati da altre parti.

lunedì 22 marzo 2010

Futbol tapas

Lionel Messi
- Consiglio per Bostero: non chiamarla più Esquina Blaugrana, ma Esquina Messi. Abbiamo la fortuna di poter vedere quello che per i nostri fratelli grandi è stato Maradona e per i nostri padri Pelè. Un fenomeno. Il dramma di Leo Messi è che ormai ci ha abituato ad essere un fenomeno. E' lo stesso dramma, che so, di Bar Refaeli, che nessuno può mai dirle "ah oggi quanto sei figa", perchè lei lo è sempre. Come per Messi, non c'è più il gusto della sorpresa. Anche ieri sera a Saragozza, per la seconda domenica consecutiva, ha segnato una tripletta, inventandosi uno dei più gol più belli e difficili dell'anno (tutta la difesa portata a spasso, Contini sull'orlo del suicidio). Ha ragione Nesat, alzi la mano chi trova le dieci differenze tra lui e Gesù.
 
- In tutto questo il campionato si è definitivamente eclissato modello Scozia. Era preventivabile ma magari non in queste proporzioni. Ed invece Real e Barça non perdono mai e le altre si contendono le briciole. Tanto vale allora fare anche qui quattro old firm.
 
- Tanto per cambiare Higuain ha segnato anche sabato, nella vittoria per 3 a 1 del Real. Tanto per cambiare continuano a chiedere la sua testa, come se contro il Lione avesse sbagliato solo lui.
 
- Il sempre ombroso Osvaldo regala una bella vittoria al caro Espanyol, che si è rialzato in classifica. E' sua la doppietta che schianta un Siviglia ancora intontito dalla vodka russa. La squadra del sempre ingelatinato Manolo Jimenez si è così fatta superare al quarto posto dal Mallorca, che ieri ha schiantato i lunatici colchoneros. Forse può dirsi che la squadra delle Baleari si è definitivamente messa alle spalle l'esperienza Cuper. Al riguardo segnalerei il centravanti Aduriz, bomber abertzale che secondo me ha delle grandi potenzialità inespresse, e a cui il Mallorca si affida per centrare una storica qualificazione in Champions.
 
- Incredibile disfatta interna per i rojillos di Pamplona contro i malefici cantabri del Racing Santander. L'Osasuna passa in vantaggio alla mezz'ora ma poi subisce l'onta di prendere tre gol dai mangiatori di acciughe. Se iniziamo a vacillare anche al Reyno de Navarra si mette male e toccherà lottare anche quest'anno fino all'ultima giornata. Anche perchè domenica si va al Camp Nou a trovare un certo Messi..
 
- Al di là di tutto questo, possiamo dirlo, la Liga spagnola non interessa davvero a nessuno. Scusate il disturbo e buon pintxo di tortilla a tutti.

ps: non c'entra niente con la Spagna ma volevo dirlo: neanche Aimo Diana sta riuscendo nell'impresa di salvare il Bellinzona. Ieri altra sconfitta dolorosa a Zurigo. Insufficiente Edusei, irritante Diarra (ex Lecce), evanescente Fausto Rossini, impalpabile Andrea Conti. Perlomeno c'è Zotti che allieta i ritiri di mister Cavasin con il suo repertorio di canzoni napoletane..