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LA CRISI ECONOMICA RIDIMENSIONA IL MERCATO DEI GRANDI CLUB SPAGNOLI. DALLA BOLLA IMMOBILIARE AI 90 MILIONI PER CRISTIANO RONALDO AL SALVATAGGIO DELLE BANCHE SPAGNOLE: UNA SESSIONE DI MERCATO SENZA CRACK, SPERANDO DI NON SCONTRARSI CON IL PSG.
Per una volta può essere che i grandi club spagnoli abbiano intenzione di abbassare i toni.
Sembrano infatti lontanissimi i tempi in cui la dirigenza del Real Madrid gonfiava le casse di mezza Europa e il Barcellona rispondeva colpo su colpo fregandosene di minusvalenze ed ingaggi stratosferici.
Negli ultimi tempi parecchie cose sono cambiate al di là del Tirreno.
Gli incentivi all'edilizia del pre-Lehman Brothers avevano dipinto un immaginario iberico ben lontano dalla realtà. La bolla immobiliare esplosa dopo il crack della banca d'affari statunitense ha presto riportato tutti coi piedi per terra. E licenziamenti e mutui non pagati hanno indebolito le casse delle banche e lasciato gli spagnoli senza un tetto per la sera.
Da ultimi, il caso Bankia, che tra nazionalizzazioni, ricapitalizzazioni e richieste di aiuto all'Unione Europea ha messo a nudo l'esposizione del sistema bancario spagnolo rispetto ad asset immobiliari tossici e le aste per i Bonos in attesa dell'Eurogruppo del prossimo 20 luglio.
A risentire della tensione economica potrebbero essere proprio Real Madrid e Barcellona, che, deboli (forse) del sostegno da sempre garantito dagli istituti di credito, sembrano avere approcciato l'attuale sessione di mercato in punta di piedi. Puntando rinforzi chiave ma mai alla ricerca del colpo ad effetto.
Ecco quindi che Zubizarreta chiude per Jordi Alba e Zak Gilsenan (9 anni, irlandese - e viveva con la famiglia in Australia) ma rinuncia in prima battuta alle richieste dell'Athletic Bilbao per Javi Martinez e viene spazzato via dal PSG nella corsa a Thiago Silva. Karanka e Perez, invece, strizzano l'occhio a Modric, senza però intavolare vere e proprie trattative con la dirigenza del Tottenham e rimuginano su Maicon (dicono i media che sia pronto Sahin come contropartita tecnica). La priorità è sistemare qualche pezzo in uscita: Afellay (mai digerito dallo staff tecnico blaugrana), Dani Alves (in dubbio, dicono i maligni, la sua attitudine) e Keita da una parte; Kakà (PSG) e Lass Diarra - oltre ai rientrati Gago (dalla Roma) e Drenthe (dall'Everton) - dall'altra.
L'impressione, quindi, è che le forti entrate dei due principali club spagnoli (che, ricordiamo, provengono principalmente da merchandising, gestione sportiva e diritti televisivi - in quest'ultimo caso, precisiamo anche che da sole Real e Barcellona si spartiscono una fetta enorme di diritti, a scapito delle altre realtà calcistiche della Liga BBVA) non facciano tornare i conti rispetto all'indebitamento accumulato negli ultimi anni.
Lontano dal Camp Nou e dal Bernabeu la situazione non è diversa.
Anche gli altri club investono poco. In questo senso, fanno riflettere l'immobilismo nel primo mese di mercato del Malaga e i pochi tentativi di saccheggio della rosa del retrocesso Villareal (ve li immaginate Zapata, Rossi e Borja Valero in Liga Adelante?). L'Atletico Madrid, fresco campione d'Europa, punta su un mercato low-cost (Emre e Cebolla Rodriguez), il Bilbao sul ritorno di Aritz Aduriz.
Credo che al Barcellona serva un centrale. Al Real Madrid un laterale e diverse cessioni.
Per una volta può essere che i grandi club spagnoli abbiano intenzione di abbassare i toni.
Sembrano infatti lontanissimi i tempi in cui la dirigenza del Real Madrid gonfiava le casse di mezza Europa e il Barcellona rispondeva colpo su colpo fregandosene di minusvalenze ed ingaggi stratosferici.
Negli ultimi tempi parecchie cose sono cambiate al di là del Tirreno.
Gli incentivi all'edilizia del pre-Lehman Brothers avevano dipinto un immaginario iberico ben lontano dalla realtà. La bolla immobiliare esplosa dopo il crack della banca d'affari statunitense ha presto riportato tutti coi piedi per terra. E licenziamenti e mutui non pagati hanno indebolito le casse delle banche e lasciato gli spagnoli senza un tetto per la sera.
Da ultimi, il caso Bankia, che tra nazionalizzazioni, ricapitalizzazioni e richieste di aiuto all'Unione Europea ha messo a nudo l'esposizione del sistema bancario spagnolo rispetto ad asset immobiliari tossici e le aste per i Bonos in attesa dell'Eurogruppo del prossimo 20 luglio.
A risentire della tensione economica potrebbero essere proprio Real Madrid e Barcellona, che, deboli (forse) del sostegno da sempre garantito dagli istituti di credito, sembrano avere approcciato l'attuale sessione di mercato in punta di piedi. Puntando rinforzi chiave ma mai alla ricerca del colpo ad effetto.
Ecco quindi che Zubizarreta chiude per Jordi Alba e Zak Gilsenan (9 anni, irlandese - e viveva con la famiglia in Australia) ma rinuncia in prima battuta alle richieste dell'Athletic Bilbao per Javi Martinez e viene spazzato via dal PSG nella corsa a Thiago Silva. Karanka e Perez, invece, strizzano l'occhio a Modric, senza però intavolare vere e proprie trattative con la dirigenza del Tottenham e rimuginano su Maicon (dicono i media che sia pronto Sahin come contropartita tecnica). La priorità è sistemare qualche pezzo in uscita: Afellay (mai digerito dallo staff tecnico blaugrana), Dani Alves (in dubbio, dicono i maligni, la sua attitudine) e Keita da una parte; Kakà (PSG) e Lass Diarra - oltre ai rientrati Gago (dalla Roma) e Drenthe (dall'Everton) - dall'altra.
L'impressione, quindi, è che le forti entrate dei due principali club spagnoli (che, ricordiamo, provengono principalmente da merchandising, gestione sportiva e diritti televisivi - in quest'ultimo caso, precisiamo anche che da sole Real e Barcellona si spartiscono una fetta enorme di diritti, a scapito delle altre realtà calcistiche della Liga BBVA) non facciano tornare i conti rispetto all'indebitamento accumulato negli ultimi anni.
Lontano dal Camp Nou e dal Bernabeu la situazione non è diversa.
Anche gli altri club investono poco. In questo senso, fanno riflettere l'immobilismo nel primo mese di mercato del Malaga e i pochi tentativi di saccheggio della rosa del retrocesso Villareal (ve li immaginate Zapata, Rossi e Borja Valero in Liga Adelante?). L'Atletico Madrid, fresco campione d'Europa, punta su un mercato low-cost (Emre e Cebolla Rodriguez), il Bilbao sul ritorno di Aritz Aduriz.
Credo che al Barcellona serva un centrale. Al Real Madrid un laterale e diverse cessioni.
Ma per una volta, i botti verranno sparati da altre parti.