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martedì 30 aprile 2013

Sfottò



Io come sono fatte le donne, l'ho scoperto ai tempi di Castroman al 95'. 
(Da una mail del mio amico laziale MCM)

Non è colpa nostra, ma purtroppo a Roma abbiamo solo quello. La verità è che, togliendo sporadiche annate vissute da protagonisti, non abbiamo mai contato un cazzo. Abbiamo vinto 5 scudetti in due, neanche la metà degli scudetti di una squadra strisciata. Tralasciando i discorsi sul "Vento del nord", giusti o sbagliati che siano, è questa la triste realtà. Il derby è dunque diventato un campionato nel campionato. Sono spesso le uniche soddisfazioni che riceviamo. Va detto che nessuno di noi (parlo di tifosi devoti e normali) vive la settimana del derby con gioia, per noi è solo angoscia e fastidio. Esci da casa teso, demotivato, non pensi minimamente alla vittoria (le volte che lo fai, per dirlo alla romana, la tua squadra "Scaja"), speri solo di non perdere. A me personalmente il derby fa veramente schifo e sono certo di non essere l'unico. E' sicuramente appagante vincerlo, ma non vale tutto lo sbattimento passato, l'andare allo stadio prima, evitare le zone calde, la tensione lunga novanta minuti che non ti abbandona neanche al minuto 85 in vantaggio di 3 reti, perché pensi sempre alla rimonta della vita, cosa che tra l'altro a parti inverse reputi assolutamente impossibile e, quindi, quando sei in svantaggio anche di una sola rete al 65esimo, hai la certezza di essere spacciato. Però come già detto per noi è tutto, perché per dirla alla zingara della metro A (la metro B è più patria di maghi cingalesi, suonatori e maglioni brutti): "Siamo due squadre povvere, con una dirigenza povvera". Capita quindi di ricordarsi delle tante stagioni anonime rievocando le stracittadine: "Ma sì l'anno del tacco di Amantino Mancini", oppure: "Il campionato del gol di Mutarelli sotto la nord". Peraltro questo giochino funziona anche con gli eventi della propria vita. Come quando mi sono messo con V, io mica mi ricordo il giorno esatto, mi ricordo solo che un paio di giorni prima Montella aveva infilato 4 volte Peruzzi. Anche quando mi sono messo con M, me la ricordo la data, ma ricordo ancor meglio che è stato il giorno dopo un derby di coppa Italia, con errore di  Marchegiani e gol sempre di Montella. Ora che ci penso, da quando Montella ha lasciato Roma...scopo molto di meno.

Tutto questo per dire che il derby del prossimo 26 maggio non è atteso con gioia, ma come un fottuto castigo divino. Il tifoso normale non lo vuole giocare, perchè quella stramaledetta partita è resa sopportabile dall'occasione di riscatto del successivo Roma - Lazio.  Questa volta in palio c'è un trofeo, un trofeo di cui ce ne fottiamo altamente tutti e due, che poco importa perderlo in finale 4 a 0 con l'Inter o contro la Reggina, ma che in questo caso diventa una sorta Champions League. Io in semifinale non ho tifato Inter, ma vi posso assicurare di non aver tifato nulla, e al fischio finale ho cominciato ad avere quel nodo allo stomaco da derby. Siamo in tanti a pensarla così, in tanti ma non tutti. Girando la manopola della radio e visitando social network mi sono accorto che esiste il partito degli ottimisti e cazzo sono tanti. Sono quel genere di tifosi che realmente credono di essere storicamente più forti non solo della rivale cittadina ma anche del Brasile del '58. Sono quelli che urlano per radio: "Ahoo e sfonnamo ste merde 3 a 0 e tutti a casa", sono quelli che scrivono su Facebook: "Asfartamo quei profughi e andiamo a arzà sta coppa". Ma io dico, ma la storia non vi ha insegnato nulla? Anche quando l'altra parte era NETTAMENTE inferiore il derby veniva spesso perso e anche male e ora come ora che le squadre sono praticamente identiche, cosa vi dà la sicurezza "De asfartà" l'avversario?
Oltre alla categoria ottimisti, composta comunque solitamente da tifosi veri anche se faziosi, si fa notare via etere e via Facebook il gruppo dei dispensatori di sfottò. Gente che viene allo stadio solo nelle poche partite di cartello, con sciarpe tarocche brutte; tutti abbiamo sciarpe tarocche, ma le loro sono quelle con colori accesi e lo stemma della società fatto male o con slogan da ebeti, per intenderci quelle che aveva appese in studio il grandissimo mago Nicola. Quelli con il cappello da giullare e i nomi su FB come Giada aquilotta Sbomberni o Guido ASR Frattarelli che si comprano l'orologio da muro con scritto "E' l'ora della Roma" o le pantofole con scritto: "Biancoazzurro dalla testa ai piedi". Sono quelli che dicono in radio e scrivono in giro per internet sempre le solite battute: "ContadiniguidateiltrattoreaveteportatoilcacioaRoma" o "Peperonescoattinoisiamonati27anniprima". Io odio il termine sfottò e odio ancor di più lo sfottò, una cosa da scuole elementari, come quando scrivevi M Lazio/Roma e W Lazio/Roma alla lavagna. Non fanno ridere cazzo! Sono una tristezza infinita.

Ma questi signori, entusiasti della finale del prossimo 26 maggio, hanno mai pensato anche solo per un minuto alla  possibilità che tutto possa concludersi ai calci di rigore, e, se sì, come pensano di sopravvivere?

Già so che sarò così tanto idiota da prendere il biglietto. Mi mancano i primi anni 90 con quella sequela di derby pareggiati e forse apparecchiati. E' proprio questo il problema, non potrà uscire il segno X, dovrà per forza esserci un perdente. E allora ripensando ai derby dominati e a quelli umilianti, non mi rimane che maledire Cianì per quel gol di testa al 94esimo contro il Siena e Destro per quel gol a Firenze ai supplementari. Sono questi i momenti in cui vorrei essere uno di quei tizi che odiano il calcio e che usano le domeniche per andare a fare un allegra gita fuori porta o al centro commerciale. Quelli che da bambini avevano l'album del WWF e non quello dei calciatori, che per disperazione e per non sentirsi emarginati cercavano comunque di scambiare una figurina di un dugongo con quella di Marco Osio.

Coso che fa le fiction insieme a coso che pure lui fa tipo le fiction.. In un derby del cuore

No vi prego! Non ce la faccio, anzi non ce la facciamo, qualcuno faccia qualcosa. Ministro Idem, Napolitano Bis,  nuovo papa così attento a tutto, fate qualcosa, fateci dividere la coppa e mandateci a casa.
E se proprio deve essere assegnata, fatecelo fare in fretta, a chi piscia più lontano tra i 2 capitani, a ruba mazzetto tra i portieri di riserva. Fate scendere in campo le formazioni del derby del cuore, che se la giochino Masciarelli e Ray Lovelock in un Olimpico semi deserto tra ole e gag del pelato della premiata ditta con Brignano. Lasciateci in pace, lasciateci marcire nella nostra splendida e meravigliosa mediocrità, con i nostri scudetti ogni 20 anni e i nostri quarti di coppe europee persi malamente, senza pressioni, senza stress, con due soli brividi l'anno....Perché in fondo a noi piace così.