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lunedì 26 ottobre 2009

Menez e Kolarov: nemici amici

Colgo l'occasione della discussione che tiene banco oggi (Roma o Lazio è uguale, a quanto pare) per sottoporre alla vostra attenzione un aspetto a mio parere sconcertante: l'atteggiamento delle tifoserie capitoline nei confronti di società e giocatori. E' di oggi la notizia di una presunta aggressione "dialettica" di un presunto tifoso giallorosso ai danni di Menez, terminata con sputi e sgommata verso casa del talentino francese. E' di ieri la notizia di un plateale scherno dei supporters laziali ad Aleksandar Kolarov, reo di non so cosa. Menez e Kolarov, per l'appunto: Nemiciamici. Menez e Kolarov che sono, peraltro, forse i due unici giocatori di prospettiva delle rispettive compagini (Zarate lo escludiamo poiché, oltre a non convincermi fino in fondo, pare già sia indirizzatto a lidi manciuriani). Così facendo, se va bene, tra un anno giocheranno alla Juve, e tra tre alzeranno una qualche coppa che vi assicuro non sarà il nostro caro portaombrelli. Non fraintendetemi, sono un tifoso, e pure molto incazzato. Ma da qui a prendermela con i miei giocatori ne passa. Ieri a Roma ho visto fischiare Vucinic come non ricordavo essere fischiato nessuno dai tempi del ritorno a Roma di Emerson in versione bianconera. Sento le radio (vizio infimo ed infido) e pare che i giocatori debbano tirare fuori il carattere. Chi? Pit e Del Nero? No, proprio Menez e Kolarov. Magari, e dico magari, con un po' di tranquillità e appoggio qualcosa si potrebbe fare, o almeno lavorarci. Appena due settiamne fa qualcun'altro fischiava e faceva cori razzisti all'indirizzo di un giovane prodotto della premiata primavera giallorossa, autore del suo primo goal all'olimpico, in linea teorica il SUO stadio. Probabilemente, erano gli stessi che due settimane ancora prima impedivano a persone normali di entrare allo stadio a vedere la partita con la Viola per protestare non sanno bene neanche loro contro cosa. La tessera del tifoso è incostituzionale, urlavano.. mentre non fare entrare allo stadio chi ha pagato un regolare abbonamento invece pare sia una cosa fattibile.
A disarmarmi non è l'ignoranza e violenza perennemente ostentata, ormai all'ordine del giorno in questo paese spacciato, quanto la completa assenza di regole e controffensive da parte di chi ha potere e polizia. Penso che nella nostra decadente città, sempre più sud, a breve il gioco delle parti si romperà, e penso che a romperlo saranno, più che i cattivi dirigenti, gli allenatori scarsi e i giocatori brocchi, i tifosi fessi e senza spina dorsale.