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lunedì 29 ottobre 2012

Fa freddo!



Innanzitutto, colgo l'occasione per chiedere venia per l'interruzione di una serie di dotte ed interessanti discussioni, nonché per la mia prolungata assenza dal blog. Come se non bastasse, intervengo dopo tanto tempo con una nota di attualità, tutta polemica ed isterismo, e con buona dose di rozzo provincialismo.

Non vorrei che stessimo perdendo il senso della (ir)realtà - ovvero del campionato più bello del mondo (!), la Serie A - e pertanto vi riporto alcune brevi e concitate riflessioni figlie della splendida serata passata domenica sera all'Olimpico.

In generale, poco da dire sui risultati del week end appena passato, tutto secondo copione e nessuna sorpresa.
La Juventus va in Sicilia, ruba e torna a casa. Già visto, grazie.
Idem come sopra il Milan contro un Genoa che rischia di fare punti a Milano (pare che Preziosi era pronto ad esonerare anche Del Neri in caso di successo dei rossoblu). L'Inter strapazza il Bologna, la Fiorentina la Lazio, la Roma - ed arriviamo al punto - in mano ad uno splendido pazzo butta l'ennesima stagione nel cesso.

Mi concentrerò sul fenomeno Roma, di cui ormai per apatia o avvilimento non si parla più.

Premessa: in una società di calcio normale, uno stronzo che perde due partite in case su cinque passando da 2-0 a 2-3 con due squadre che lottano per la salvezza, va a casa con un certa solerzia. Se poi tale squadra riesce a prendere n. 16 reti in 8 partite disputate, il grande salto dovrebbe avvenire senza granché approfondire.

Ad abundantiam, aggiungerei che la suddetta squadra vanta in rosa alcuni modesti giocatori che rispondono al nome di Totti, Osvaldo, Lamela, Destro, De Rossi, Pjanic, Castan, Stekelenburg, Burdisso, Balzaretti e chi vuole continuare la lista continui pure.

Per inciso, sono del parere che quasi tutti i sopraccitati sarebbero potenziali titolari in qualsiasi squadra italiana. Sono del parere che la rosa della Roma sia a pieno titolo tra le prime 3/4 del campionato.

Breve excursus storico poi, vi giuro, vado al punto.

Mi allontano dall'Olimpico sotto la grandine che picchia forte fuori e dentro di me. Mi riparo sotto un albero; potrei anche chiudere la serata con un fulmine - penso - ma cazzo non può andare tutto in merda dal 30' del primo tempo in poi. Inaspettatamente, in tasca ho ancora un Borghetti. Tutto chiaro, sono solito tenerne uno da bere a fine partita in caso di successo. A casa infatti ho un armadio di borghetti inbevuti collezionati negli ultimi anni.

Lo bevo lo stesso e volo a casa. Festeggio dopo, penso. Con la bile al cervello per l'incazzatura accendo la TV ancora zuppo di pioggia, penso che dopo una debacle del genere stia avvenendo il finimondo e questa volta voglio proprio vederlo.

Inaspettatamente, scopro che il boemo è del parere che alla Roma mancano 7 punti per colpa degli arbitri; per il resto, tutto ok.
Interviene però Baldini. Ecco fatto - penso - ora li manda in ritiro nella miniera di Butugycheg.


Nient'affatto: è solo un momento difficile, vede delle qualità. Lavoriamo tutti insieme insiste. Il Mister non è in discussione. Ne usciremo.

- VAFFANCULO - Spengo.

Ricapitolando: avanti tutta come se nulla fosse.

La solfa è la solita: date tempo al Maestro, la squadra deve trovare i suoi equilibri e tempi di gioco.

Voglio bene a Zeman: troverà i suoi equilibri, auspicabilmente tra marzo ed aprile, camminando sui cadaveri di chi nello spogliatoio lo avverserà. Ha le palle. Poche chiacchiere.

Mi chiedo però: a chi giova questo gioco al massacro?

La verità è che la dirigenza giallorossa ad oggi ha le mani legate: non può permettersi di mandare a casa Zeman, pena dover andare a casa tutti insieme, per essere riuscita nell'eroica impresa di toppare allenatore due volte in dodici mesi.

Sia chiaro, io reputo Baldini e Sabatini due ottimi conoscitori di calcio e professionisti ma, passatemi il termine, l'impressione è che avrebbero bisogno di qualcuno dall'alto che gli sfondi il culo a sabbia e limone.


Basta cultura, sofismi e sofisticatismi per favore.

Vorrei solo vedere un po' di normalità e sana cattiveria. Ci sarà pur qualcuno che banalmente sia in grado di valorizzare quello che la rosa della Roma può offrire, senza inseguire chimere od iperboli calcistiche presuntuose?

Provocazione: visti gli alterni risultati di Zeman (per intenderci, risultanti imbarazzante vs. crescita esponenziale dei giovani quali Florenzi e Lamela) non si potrebbe invertire le panchine giallorosse?
Alberto De Rossi in prima squadra, Zeman a sfornare ragazzini.