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giovedì 3 maggio 2012

Con Delio Rossi


Solidarietà a Delio Rossi.
Ieri sera si è consumato un vero e proprio capovolgimento di tutti i valori.

In una società che ha perso bussola e valori non si può non essere solidali con Delio Rossi, educatore duro e puro, uomo di calcio cresciuto a pane e Zeman capace di fare la gavetta in tutta Italia, gettarsi in imprese impossibili (come l'Atalanta 2004-2005) e avere a che fare con Lotito e Zamparini.
L'allenatore è un autorità e come tale è degna del più assoluto rispetto. Vedere un giocatore inutile che al calcio non ha dato nulla - se non parole ("sono il nuovo Totti") - prendersela con un padre come Delio Rossi fa male al cuore. Lo stesso Ljiac non ha avuto nemmeno le palle per mandarlo a fare in culo come fece Chinaglia, in quel gesto iconoclasta e sovversivo che fotografò la mediocrità della classe dirigente calcistica italiana incarnata da Valacareggi.

Il presunto talento di Novi Pazar (capoluogo del Sangiaccato, piccolo lembo di terra tra Serbia e Montenegro "oggetto del desiderio" dell'Impero asburgico e del Regno di Serbia nell'Ottocento, oggi luogo di fermenti neo-ottomani) si è limitato a reagire da bambino viziato a cui si impedisce di giocare, da checca isterica, perdendosi in un gesto degno di una soubrette a cui tolgono lo "stacchetto" sul palco del Salone Margherita, non certo di un uomo, di un giocatore, che si rapporta con un uomo che ha trenta anni più di lui.

La gogna mediatica è ancor più scandalosa, frutto della viltà dei media che denunciano solo quello che vedono e tacciono su ciò che non viene mostrato. Il fattore eticizzante della telecamera è uno dei mali assoluti del nostro tempo. Se il mondo del calcio è quello che glorifica Mancini, capace di scaricare Balotelli davanti alle telecamere (salvo poi riabilitarlo, come Tevez, per motivi di convenienza) e condannare Rossi per due schiaffi correttivi, allora stiamo andando proprio nella direzione sbagliata.
Quanto avrebbero fatto bene due schiaffi a Balotelli? Quanti schiaffi avrà dato Fascetti a Cassano? Qualunque allenatore avrebbe attaccato Ljaic al muro nello spogliatoio. Ricordiamo che Sir Alex Ferguson non ha esitato a spaccare il faccino di Beckham con uno scarpino.

Ci dovrebbe essere una levata di scudi in favore di Delio Rossi.
Mi piacerebbe sentire Mourinho (che diede del "ritardato" a Carvalho) oppure Pep Guardiola con la sua voce autorevole e mai banale difendere e dedicare le loro vittorie al tecnico romagnolo.

Il licenziamento di Delio Rossi è lo specchio dei nostri tempi, dove si punisce lo slancio, la generosità e si castiga il gesto eclatante ma, al fondo, giusto, e si incoraggia il sotterfugio, la menzogna, il vizi privati e pubbliche virtù americano e protestante. Per questo due parole vanno spese sui Della Valle, forse la presidenza più vuota degli ultimi anni, un simbolo degli inutili anni Duemila dei quali non resterà nessuna traccia. Come al solito, invece, chi ha dimostrato di stare dalla parte giusta, di ragionare secondo gli schemi di una società sana e tradizionale, non impoverita dal politicamente corretto, sono i tifosi della Fiorentina, che si sono massicciamente schierati con Delio, ribadendo che la curva è la parte sana della società del calcio.

Se per i Della Valle è giusto augurare la B alla Viola, altrettanto non si può fare per i tifosi, ciò che sicuramente bisogna fare è stringersi intorno a Delio, fare quadrato intorno a chi ha fatto l'uomo in un'Italia senza più padri e che ha fatto l'uomo in un calcio che obbliga a gesti finti come la stretta di mano iniziale e a concetti vuoti come il "fair play".