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martedì 1 ottobre 2013

Route du Maroc - Quarta parte - Essaouira

[Le precedenti parti: Casablanca, Rabat e Fes]

 
La strada da Fes ad Essaouira è una botta da quasi 800 chilometri. L'autostrada ci riporta a Casablanca, le tangenziali ci fanno perdere un infinito e bloccano a 60 il contachilometri. Passata Casablanca, alla statale della costa preferisco l'A7 fino a Marrakesh, è una strada più lunga ma non ho carretti e pedoni tra le palle. La miserabile Peugeot 206 dell'autonoleggio spinge abbastanza, ma non ha aria condizionata. Cioè, ce l'ha ma non funziona come dovrebbe, tipico delle auto a noleggio marocchine. A 100 chilometri da Marrakesh fuori è un forno, almeno 50 gradi. Dai finestrini entra aria di fon. Moltiplichiamo le soste in autogrill e ci assestiamo oltre ogni limite di velocità. Alla sette di sera entriamo a Essaouira, nella hall dell'albergo ci offrono del the alla menta bollente. Rimangono spaventati dallo sguardo di rifiuto.
 
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Essaouira - Porto

Una rocca in riva al mare. Alti bastioni, cannoni e una spiaggia a perdita d'occhio. Mille civiltà sono passate da Essaouira. Cartaginesi, romani, arabi, portoghesi, ebrei e, negli anni Settanta, anche gli hippy. Tutti hanno lasciato un segno.
L'attuale architettura della città è opera degli arabi, o, meglio, di un francese, tale Théodore Cornut, chiamato dagli arabi per disegnarne la cinta muraria e la Medina. L'attuale nome venne dato alla città proprio in virtù dell'opera di Cornut: in arabo Al-Suwayra significa "ben progettata".
 
Scegliamo Essaouira perché ha fama di essere particolarmente tranquilla e perchè i resort nei dintorni sono spaziali. Essaouira è, infatti, la principale alternativa ad Agadir per fare mare in Marocco. Originariamente meta per il weekend per gli abitanti di Marrakesh e con il passare del tempo località dalle imponenti strutture turistiche. Mai in affanno e sempre animatissima, a partire dal lungomare, dove si susseguono tatuatrici d'henné e chioschi di ceci bolliti. Fino al mercato ed alla città vecchia, dedicata ad artigiani, ristoranti e crêpes.
Fondamentale una sosta alle sale da the su Place Moulay Hassan e una chiacchiera con il parcheggiatore a Bab Sba, la porta a sudest della città.
Curioso che le rotatorie al limitare di Essaouira siano frequentate da affittacamere disposti ad essere investiti pur di sventolare mazzi di chiavi a mezzo centimetro dal vostro finestrino.

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Palla c'è palla non c'è
Se si escludono quelle formate dai ragazzini alla spaiggia quando c'è la bassa marea, a Essaouira non ci sono squadre di calcio di primaria importanza. Tanto vale, quindi, fare un giro nei dintorni.
Tra Casablanca ed Essaouira le principali città sono El Jadida e Safi.

Il Difaâ Hassani d'El Jadida nasce nel 1956 dalla fusione di due squadre locali e come celebrazione dell'Indipendenza marocchina. Gli Chevaliers de Doukkala non hanno mai vinto la Botola e neanche la Coupe du Throne, ottenendo solamente prestigiosi secondi posti negli anni Settanta e Duemila. Il Difaâ gioca le partite casalinghe allo Stade El Abdi. Per chi volesse approfondire, qui la storia del club.
Proprio ieri sera il Difaâ ha imposto l'1 a 1 al FUS Rabat a Rabat.

Più a sud, a mezza strada tra El Jadida ed Essaouira sorge Safi. A Safi gioca l'Olympic Club de Safi, uno dei più antichi club di calcio marocchini in quanto fondato nel 1918. Nonostante la quasi secolare storia, fino al 2004 solamente per una stagione il Safi ha partecipato al massimo campionato marocchino.
La squadra ha cambiato diverse volte nome. Fondata come Union Sportive de Safi, ha cambiato in Ittihad Safi in concomitanza dell'Indipendenza. Poi, nel 1986, i dirigenti della società hanno deciso per un'apertura al principale settore economico locale (legato al fosforo) e pertanto, dietro input dei nuovi soci dell'OPC, l'office chérifien des phosphates, il Safi è diventato Olympic.
Brutta battuta d'arresto per il Safi domenica scorsa, sconfitto in casa dal FAR Rabat.
 
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Viagra tuareg / per dimagrire
Essaouira è piena zeppa di ristoranti. Nella città vecchia c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Tra i tanti, meritano il Restaurant Le Mogadorien (a Place Chefchaoni), il Laayoune (poco più avanti, sempre strapieno) e il Nectar (in una piazzetta che si affaccia su Rue Laalouj).

La pastilla marocaine è una delle cose più buone che potete mangiare in Marocco. Si tratta di una specie di sformato. Dentro la pasta fillo piccione o pollo (rosolato con cipolla e spezie, tipo zafferano o paprika), fuori la pasta fillo, zucchero a velo, cannella e uvetta. I marocchini lo considerano un antipasto, ma il più delle volte basta e avanza come portata principale.