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martedì 22 febbraio 2011

Il mio giorno della liberazione

Io detesto parlare di Roma su LB,questo blog lo uso esclusivamente per realizzare le mie più torbide fantasie calcistiche,su come schierare la selezione della regione Veneto,per scoprire che fine ha fatto l'instancabile motorino di centrocampo Emile Mbouh,per raccontare l'entusiasmante cavalcata del Calais o per analizzare la punizione di Ilunga Mwepu,di certo non uso questo blog per stressarmi con i problemi della mia squadra,perchè in qualche anno di radio romana vissuta sul campo ho capito che parlare di Roma è veramente inutile e fondamentalmente fastidioso. Oggi non vorrei macchiare il mio curriculum di blogger,ma non posso esimermi dal farlo,perché per me oggi è il giorno della liberazione,perché in questo post cercherò di fare un discorso generale. C'è qualcosa di marcio,di realmente marcio quando sul 3 a 0 non sei convinto di portare i 3 punti a casa,c'è qualcosa di ancora più marcio quando sul 3 a 3 speri in un goal avversario per porre fine a quello che reputi un regno del terrore. Lo scorso settembre 2009 quando la Roma perdeva in casa contro una squallida Juventus ero in viaggio. Un viaggio in pullman da Ragusa a Roma un qualcosa di atroce,reso ancor più tremendo dalla seconda sconfitta in campionato,un viaggio della speranza tormentato da un ragazzo ceco(ceco di Praga per dirla alla Verdone) seduto dietro che ingurgitava un qualche alcolico da discount che si lamentava perché il film scelto (un qualcosa di Pieraccioni) non si sentiva bene. Nel mentre cominciavano a circolare le prime voci di dimissioni di Spalletti e in quel viaggio ETERNO la preoccupazione non era rivolta tanto ai vapori alcolici provenienti dal mio simpatico vicino,quanto all'eventuale sostituto,un solo nome era possibile e in quel viaggio oltre a sperare nel coma etilico dello stronzo dietro di me, mi auguravo con tutto il cuore di sbagliare. Oggi sono euforico,ho perso e sono dannatamente contento,ho perso in un modo doloroso e umiliante roba da "Annà in esilio dentro ar cesso" come direbbe il maestro,eppure questa è una sconfitta bella,ringraziando il signore non corro più il rischio di trovarmi il nulla in panchina per un altro anno,certo questo vorrà dire salutare l'idolo mio e di Dionigi Damianò,secondo di Ranieri al quale manca solo una Baguette sotto l'ascella,un foulard rosso e una maglietta a righe per impersonificare lo stereotipo del francese,ma è un sacrificio che accetto di buon grado. Sarà quel modo fasullo di parlare,quel falso charme,quella spocchia nel rispondere,sarà che ovunque è andato tutti si sono lamentati di lui. Qualche amico tifoso Juventino aveva cercato di avvisarmi,ma finché non lo provi sulla tua pelle non puoi capire. Oggi a Roma si cerca di assolvere,di ringraziare quanto fatto,ma nessuno si è reso conto che una puntata di Consorzio Nettuno senza audio era più entusiasmante di questa Roma. Oggi si assolve,la colpa è dei giocatori,sono dei bambini viziati che hanno cacciato il povero gentiluomo,un povero gentiluomo che era riuscito a litigare anche con la mascotte,un povero gentiluomo capace di fare un catenaccio anni 50 a Monaco che viene schernito dal proprio capitano,un gentiluomo allergico ai cambi e forse tanto meglio così se i cambi in questione sono Loria per Borriello(dopo Menez-Simplicio sul 3 a 1) sul 3 a 2 in tuo favore. Non riesce a fare gioco va contro la sua natura,era davvero più divertente la fila alle poste che una partita della Roma. Mai come in questa stagione noto la penuria delle panchine. Il Milan rischia di vincere lo scudetto con un mister che definire acerbo è davvero poco(lo si può notare dalla Champions),e rischia di vincerlo grazie al suicidio interista,che perde 6 mesi per scoprire che Benitez e Mourinho non sono uguali e che prende un tecnico come Leonardo solo per ripicca allo smacco Ibra. Per non parlare di Del Neri,un allenatore da provincia,che a Torino sta facendo la stessa figura del burino arricchito ad una cena di gala che cerca di tagliare la carne con il coltello sbagliato. Capisco anche i tifosi laziali,perché in questo campionato ha senso lamentarsi di Reja,perché si ok si è quarti,ma questo non vuol dire che non si debba cercare di giocare a pallone congelando il risultato su uno squallido 1 a 0. E allora si!protestate anche se siete primi o quarti,fatelo perché allo stadio ci si va per veder giocare a calcio e non per vedere barricate e lanci lunghi,ci si va per divertirsi e non per segnare chiudersi e sperare. Passare da Spalletti a Ranieri è stato traumatico,è come passare da Charlize Theron a Gegia,per questo ieri è stato il mio 25 Aprile,con tanto di americani. Mi sono liberato di un peso,di chi ha avuto la possibilità di portare a casa 3 trofei e da perdente non ne ha vinto nessuno,di chi mi faceva andare allo stadio controvoglia,di chi è stato eliminato da Panathinaikos e Shakthar,da chi vanta origine testaccine ma in quei goal juventini contro la Roma quanto esultava,da chi è solito sputare sul piatto dove ha mangiato,da chi non ha mai avuto polso,da chi ha la stessa verve della Montalcini alle 2 di notte,mi sono liberato da tutto ciò che io non reputo calcio. Sicuramente non cambierà nulla,di certo la Roma non arriverà quarta,ma oggi sto bene,e auguro anche a voi tifosi insoddisfatti dei vostri grigi allenatori,di tornare a sorridere come me.