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KS |
INCIPIT
Ho sempre subito il fascino dei centrocampisti
talentuosi e dal passo felpato. I corazzieri - per quanto essenziali al gioco – non hanno mai eccitato le mie
fantasie pallonare.
Accade poi che si presenta in Italia KS, forse – ma
ne sono quasi convinto - con l’unico intento di distruggere le mie convinzioni.
Ricordo che l’anno scorso mi aveva già colpito
nella doppia sfida con il Napoli in Europa League ma - memoria in panne - ne avevo
riportato un’impressione, seppur del tutto positiva, pienamente diversa dalla reale composizione
del suo gioco. Lo ricordavo giocare nel mezzo, qualche metro più avanti,
propenso più agli spazi tra le linee che all’ossatura dello scacchiere.
Ecco dunque. KS - sia maledetto - ha distrutto la mia estetica.
Due tocchi. Prestanza fisica. Posizione sempre
puntuale. E poi esplosività, ritmo di palla. Non ricordo di aver mai visto un
calciatore con le sue caratteristiche, non nel campionato italiano almeno. Senz’altro
mai sulle rive del Tevere. Sono ormai parecchie partite che lo studio, che
cerco di addossargli dei limiti.
NIENTE
Un giocatore fantastico. Una faccia da calcio
fantastica. Un capolavoro arrivato a Roma per motivi a me inspiegabili.
Ma torniamo alla mia estetica capovolta. Non
divaghiamo.
È come quando, sedicenne, hai deciso qual è il
genere di ragazza che fa per te. Arriva immancabile il giorno nel quale ne
conosci una che – sommandone le qualità – diresti proprio non interessarti. E
puntualmente te ne invaghisci.
Ugualmente in controtendenza il nostro KS.
La velocità sostituita dal tempismo. L’aggressività
dalla potenza. Il dribbling lascia spazio alla lettura degli spazi,
l’imprevedibilità all’essenzialità.
Eppure la palla è sempre pulita, la puoi trovare lì
dove deve stare, prima di andare dove deve andare.
Riempirsi gli occhi di semplicità è compito arduo:
disciplina da apprendere con diffidenza. Roba per palati fini, sembrerebbe.
Peraltro del tutto fuori contesto il nostro KS, in
mezzo agli strappi dei vari De Rossi, Gervinho e Florenzi.
Paradosso dei paradossi, è il giocatore nella rosa
giallorosa che, per atipicità, maggiormente mi ricorda Totti, a sua volta ossimoro (e sintesi) del classico
numero 10.
Ed è qui che, interrogandomi, formulo il mio
giudizio estetico “capovolto”: occorre superare il bello soggettivo per
conoscere il bello naturale che si
esprime – Kant insegna – nel sentimento del sublime.
Bisogna pertanto ammettere che nel calcio e, quindi,
nella vita, esistono espressioni - artistiche o meno - che superano la
valutazione soggettiva del gusto, per trascendere nell’oggettività della
constatazione del bello in senso assoluto.
Ho la mia conclusione, o sintesi che dir si voglia:
KS è più forte in senso assoluto, a prescindere dal mio gusto personale.
E che non si dica che guardare una partita sia un
mero esercizio visivo, potendo
facilmente trascinarci nel mondo dell’esegesi, se non anche nel metodo della filosofia pratica.
Distrutto da cotanto esercizio, vi saluto con
l’altra mano.
Allo stadio, ma anche sul divano, ho una certezza: quando ha la palla Strootman, posso distrarmi dieci secondi, per fare tutto quello che non ho avuto il coraggio di fare prima. Con lui sto sicuro che la palla non la perdo (poi certo, a momenti regala un gol a Diamanti, però ogni regola vuole le sue eccezioni, altrimenti che regola è?).
RispondiEliminaE' - veramente - quello di cui avevamo bisogno. Quando si dice un giocatore completo. E come hai scritto tu, corrono gli altri per lui.
Ti faccio una domanda: ma l'anno scorso, Zeman dove e come l'avrebbe fatto giocare?
La risposta è scontata caro Dionigi: sarebbe stato una valida alternativa di Tachtidis.
RispondiEliminaStrootman è forte vero.
RispondiEliminaE gli altri sono forti affianco a lui.
Hai ragione Tato, uno così non si ricorda. Sicuramente non così veloce.
@Dionigi, l'avrebbe fatto giocare in funzione di Tachtsidis.
perfetto terzino destro zemaniano, altroché
RispondiEliminaforse un gerrard (giovane) con meno talento
non so perchè, ma pensando a Strootman alternativa a Tachtsidis mi sono venuti in mente Taddei e Perrotta terzini a San Siro con Luigi Enrico
RispondiEliminamarkovic
Una volta avevo provato a spingere l'Hashtag #zemanlaschiererebbecosi - secondo me è interessante osservare che almeno cinque pilastri di questa Roma (Benatia, Strootman, De Rossi, Pjanic, Gervinho) farebbero fatica a trovare spazio, e almeno due (Florenzi, Totti) giocherebbero in ruoli molto diversi da quelli attuali se in panchina ci fosse Zeman.
RispondiEliminaStrootman è proprio forte e non fa nulla per nasconderlo...su quei cinque io credo che avrebbero giocato tutti con KS mezzo sinistro Pjanic mezzo destro e De Rossi stavolta "costretto'' ad adattarsi nel mezzo,Gervinho più funzionale di Lamela.Sulla condizione fisica di Totti che è quella che fa la differenza centra tanta ma tanto il boemo.Vorrei confessarvi che per intelligenza calcistica i più forti del campionato sono il capitano e Rodrigo Palacio
RispondiEliminaclassico giocatore "robot", lo metti in campo e gioca, in amichevole coi boscaioli o a San Siro stessa concentrazione e impegno...
RispondiEliminaAlbis
Regaz parliamo di cose serie: ma quanto sono belle le foto di Bostero?
RispondiEliminahttp://elpeorpoema.tumblr.com/post/64017741589/colonne-piazza-di-pietra-ottobre-2013
Bostero è il miglior fotografo di treni che abbia mai visto...
RispondiEliminale ultime due su termini e la stazione di milano mi hanno fatto impazzire
Esagerati.
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