“L'estate stafinendo e un anno se ne va” cantavano i Righeira, più che altro è il
calciomercato – eterno rituale estivo, come gli ombrelloni che vengono riposti
nei magazzini (per restare dentro la canzone) – che è agli sgoccioli, e anche
se spesso i veri botti arrivano alla fine, con i contratti lanciati dietro le
porte delle stanze tipo granate nei carrarmati, a pochi giorni dalla chiusura Lacrime di
Borghetti ha voluto interrogare alcuni tra i maggiori esperti di calcio – gente
che non sfigurerebbe nei migliori salotti biscardiani – per provare a fare il
punto su questa sessione, ed eleggere i migliori colpi, le possibili sorprese e
i temuti flop della stagione che ci aspetta. Prima di iniziare, approfitto
allora per ringraziare tutti coloro che – in pieno Ferragosto, con le mani unte
di fritturina di calamari e le gocce di Calippo Fizz sul mento - hanno collaborato
a quest’iniziativa, inviandoci le loro preziose opinioni, e ricordo che, in
coda a questa serie di post, arriveranno altri contributi.
|BREVE PREMESSA|
Innanzitutto, dobbiamo chiederci: che calciomercato è
stato, quello di quest’estate?
Enrico Veronese, giornalista e football
analyst, non ha dubbi: (come direbbe Bugo) c’è crisi, dappertutto. “A memoria
non ricordo un mercato così deprimente, grigio, al ribasso, recessivo delle
squadre italiane. I campioni stagionali - vedi Falcao - non vengono più qui, e
chi vende i propri non lo fa più per necessità di sistemare un bilancio
ballerino, ma per l'impossibilità di pagare ingaggi che sceicchi e petrolieri russi
offrono: al punto da augurarsi, forse, l'ingresso di questi calibri anche
nell'ormai inappetibile calcio nazionale, altro che disputare amichevoli negli
USA o coppette in Cina. Oppure - ed è la mia teoria - provare a lanciare in
Italia il modello Arsenal (o Barcelona), ovvero fiducia ai diciottenni allevati
in casa, stessa formazione per molti anni, resistere alla razzia dei vari
Marquinhos sui quali si può costruire una squadra”.
Meno negativo è il giudizio del nostro collaboratore Gian Mario Bachetti,
per il quale, se è vero che i top player alla Messi e Ronaldo sono ancora
comodi nella Liga e non è arrivato in Italia neanche mezzo Robben, “tuttavia, a
discapito di quanto si dicesse ultimamente sul fatto che la Serie A fosse diventato
un torneo per giocatori finiti e giovani promesse a prezzi del Lidl, sono
arrivati parecchi giocatori che sono ancora in grado di fare la differenza”.
Vediamoli, allora, quali sono questi giocatori, i migliori
acquisti secondo i nostri opinionisti, fermo restando che, come ricorda Vitellozzo, fantasista nella
formazione di Someone still loves you, Bruno Pizzul e star di twitter [nonché idolo di chi scrive dopo
questo tweet], causa orari improbabili di un calcio estivo venduto all’ESPN e
agli interessi americani, le partite amichevoli che è stato possibile vedere
sono state davvero poche. Per fortuna, aggiungo io, ci rimane l’intuito,
forgiato su centinaia di posticipi serali avvolti nella nebbia della Bassa.
|IL CRACK|
La prima considerazione è questa: non c’è un colpo di
mercato che abbia messo in ombra gli altri. Il podio dei crack, però, è presto
fatto: Kevin Strootman, Mario Gomez e Gonzalo Higuain. Partiamo dal nuovo
centrocampista della Roma, forse il meno conosciuto tra i tre.
“Nell’estate in cui i grandi calciatori stranieri sembrano
essersi ricordati che esiste anche il campionato italiano, credo che il miglior
colpo di mercato sia stato l’acquisto di Kevin Strootman da parte della Roma”
sostiene Emanuele Giulianelli,
giornalista e padrone della Bottega del Calciofilo. “Ambito da grandi club, ha ventitré anni ma è già
un veterano, con più di 130 presenze in Eredivisie e 15 nelle coppe europee.
Personalità da vendere, grinta e carattere gli hanno consentito di diventare il
più giovane capitano della nazionale olandese: possiede tutte le
caratteristiche che negli ultimi anni sono mancate alla squadra giallorossa”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Monia Bracciali, che con i suoi Tacchetti a spillo afferma che nonostante “nell'Europeo Under 21 non abbia
brillato, Strootman diventerà fondamentale nel centrocampo della Roma. Ha gran
fisico, buona tecnica e tiro da fuori, ma soprattutto la cattiveria giusta,
interpretando bene la voglia di rivalsa di una piazza intera. Unica cosa che
non mi convince molto è la costanza di rendimento in un 4-3-3, perché a mio
parere la rosa a disposizione di Garcia non la vedo adatta a quel modulo”. Come precisa Enrico Veronese, “Strootman può essere la rivelazione e
diventare una carta in più in mano a Garcia, essendo abile nelle due fasi e
pronto al 4-3-3”. Sulla bontà del nuovo acquisto giallorosso sono perentori anche
gli amici di Crampi Sportivi: “Dubbi di inserimento ce ne sono pochi, Ambiente-Roma, questioni
tattiche, coesistenza con altri giocatori, pochi cazzi: Strootman è un capo, uno di quei giocatori
che semplicemente si impongono aldilà di ogni contingenza”. Peraltro, “neanche
l’imbarazzante somiglianza con Alf, l’alieno ghiotto di gatti proveniente dal
pianeta Melmac, dovrebbe mettere in ombra l’ultimo prodotto del totaalvoetbal olandese. Giocatore più
giovane a indossare la fascia di capitano della nazionale, Van Gaal lo ha già
eletto tra gli intoccabili da qui a Rio, nella stessa categoria di Van Persie e
Robben. Facile capire il perché: Strootman sa fare praticamente tutto quello
che un centrocampista dovrebbe saper fare, e lo fa con la disinvoltura di chi
conosce le metafisiche segrete dei campi di pallone, di chi conosce la
complessa arte di far risultare ogni gesto funzionale al gioco”. La benedizione
al colpo della coppia Sabatini-Zanzi arriva, infine, anche da un tifoso
romanista come Fabrizio Gabrielli, che già si auspica una sforbiciata (come il suo meraviglioso libro che lo ha reso, almeno per chi scrive, il Soriano italiano):
“Se il vissuto degli ultimi due anni non m’incombesse sulle spalle e sulla
memoria come invece malandrino fa, sciorinare entusiasmo per Strootman sarebbe
facile e scontato come liberare uno stormo di colombe all'uscita degli sposi.
Strootman ch’è giovane, Strootman ch’è giocatore bell’e compiuto, Strootman
responsabile, Strootman autorevole, Strootman forte fisicamente e coi piedi
raffinati e una buona castagna e tutte le carte in regola per far bene nel
gioco dell’aèsseroma, sebbene bisognerebbe sapere, tanto per cominciare, qual è
che sarà, il gioco dell’aèsseroma. E il fatto che sia l’aèsseroma, poi,
nondimeno, invalida ogni considerazione potenzialmente positiva, sbarazzina e
spensierata dishonoris causa”.
Come non dargli torto? Io e Nesat, precauzionalmente, ci tocchiamo (non a
vicenda, s’intende).
Come numero di preferenze, il secondo acquisto più
apprezzato dai nostri opinionisti è Mario Gomez, il panzer tedesco della Fiorentina. Una
scelta inevitabile secondo gli amici di Aguante Futbol, “tenendo in considerazione carriera, profilo e
prezzo. La Viola lo ha comprato a una cifra relativamente bassa e il
tedesco in carriera ha sempre (eccezion fatta per quel tristemente famoso
Europeo) segnato moltissime reti. L’unico grande dubbio è legato alla
Fiorentina, che, al di là del precampionato non proprio brillante, è a
nostro avviso una grande incognita. Potrebbe ripetere lo splendido campionato
dell'anno scorso, ma alcuni segnali non sono molto incoraggianti”. Così la
pensano in molti: Gomez grande acquisto, a condizione che la Fiorentina
mantenga le attese. Markovic (frequentatore
storico del blog e devoto al taconazo),
ad esempio: “Se la
Fiorentina continuerà a fare il gioco farfallone dello scorso anno, tutto al
servizio dell’attacco, e se Cuadrado e Pasqual (e si è aggiunto Joaquin)
metteranno ancora in area venti cross a partita, penso che Marione nostro lo
vedremo spesso sotto la Fiesole. Me lo gioco capocannoniere”. Sono ottimisti
gli amici di Trappola del fuorigioco,
che vedono in Gomez l’uomo della provvidenza per la Fiorentina: “I viola di
Montella hanno un sistema di gioco ormai consolidato nell’ottima stagione
passata, dove l’unico difetto è stato la mancanza di un catalizzatore dell’enorme
gioco offensivo prodotto”. Ecco, allora, che “la campagna acquisti è stata
finalizzata a cercare un punto di riferimento per l’orchestra viola. Gomez è in
grado di svolgere questo ruolo e realizzare molti gol. L’impatto del tedesco
potrebbe essere devastante nel campionato italiano e la sua esperienza
internazionale potrebbe far fare alla viola il salto di qualità anche in Europa
League. E se Ljajic dovesse rimanere viola, Gomez avrebbe un meraviglioso
assist-man in più per la scalata alla classifica cannonieri”. Sottolinea la sua
impressionante vena realizzativa anche Giakimo, altro lettore storico del blog: “Super Mario Gomez, oltre ad
avere una canzone stupenda a lui dedicata,
ha già segnato 221 goal in carriera, pur avendo una tecnica direi
approssimativa e non partecipando per niente alla manovra della squadra (contro
l’Olanda agli Europei ha toccato palla per 24 secondi segnando però due gol).
In sostanza, lui sa fare una cosa sola: trovarsi nel posto giusto al momento
giusto. Il nuovo Inzaghi (o meglio, il nuovo Trezeguet, Super Pippo almeno
correva)”. Ma se è così forte, mi chiedo, com’è possibile che la Fiorentina
abbia potuto fare questo colpo, senza neanche versare lacrime, sangue e nero di
seppia da Giannino? La risposta me la dà sempre Giakimo: “L’acquisto di Gomez da parte della Fiorentina
testimonia la follia calcistica degli ultimi anni, con tutte le squadre a
rincorrere il marchio del tiki-taka, dei passaggi infiniti, del falso nueve ecc. Solo così si spiega la
volontà del Bayern di liberarsi di Gomez e la possibilità che una squadra come
la Fiorentina sia riuscita a prenderlo abbastanza indisturbata”. Affascinante e
nostalgica è, come sempre, la lettura che di Gomez dà il nostro amico Arturo, che la Viola, tra
l’altro, la tifa. Secondo lui, è Llorente, e non Gomez, il bomber che sarebbe
dovuto sbarcare a Firenze: “Llorente mi è sempre sembrato uno dei pochi
giocatori in grado, moralmente ed esteticamente, di raccogliere l’eredità di
Batistuta. Gomez, al contrario, fa parte di un ‘progetto’ (parola odiosissima)
che, anche se si rivelasse vincente, non sarebbe mai in grado di colmare il
vuoto che si creò in due fatidici giorni di storia della Fiorentina: quello in
cui Batistuta si infortunò contro il Milan alla ricerca dello scudetto del
98/99 e quello dell’anno successivo in cui si gettò in lacrime nella rete dopo
avervi gettato il pallone contro il Venezia (sua ultima partita in viola, suo
ultimo gol e record di Hamrin battuto)”. Da cui il paradosso: “Llorente il
miglior acquisto, anche se fallisse, e Gomez il peggiore, anche se riuscisse”.
Da un centravanti all’altro, il terzo nome su cui i
fantacalcisti d’Italia possono andare sul sicuro è Gonzalo Higuain, che,
secondo gli esperti di Mondo Calcio, a Napoli sembra già sentirsi a casa. “È vero che l’eredità di cui
si deve far carico, quella di Cavani, è pesantissima, così come è consistente
la cifra sborsata da De Laurentis per averlo; l’impressione, però, è che
l’argentino si faccia carico senza problemi delle enormi aspettative che hanno
accompagnato il suo arrivo, com’è normale per uno abituato a segnare (e far segnare)
con impressionante regolarità, che stia indossando la maglia della seleccion
o quella del club. Probabilmente da solo non basterà a cambiare gli equilibri
in campionato. L’idea però è che si sia di fronte a un vero top player, il solo
che possa realmente fregiarsi del titolo tra coloro che sono arrivati in Italia
nel corso del calciomercato”. Su questo punto concorda anche Enrico Veronese: “Il Napoli,
che ha sostituito una delle migliori punte al mondo con un suo pari grado, ha
compiuto il teorico colpo dell’estate. Higuain ha tutte le carte in regola per
non far rimpiangere l’uruguagio, a cominciare dal tabellino dei marcatori.
Favorito in questo anche da un centrocampo a trazione offensiva”. Il curriculum
di Higuain non lascia adito a dubbi neanche secondo Gian Mario Bachetti: “Se due anni fa qualcuno ci avesse
detto che l’attaccante della nazionale argentina (chi vuol capir
capisca...) ex Real Madrid (190 presenze e 109 gol con la camiseta blanca ma con tanti spezzoni di 90 minuti) sarebbe
arrivato in Italia, non gli avremmo creduto. Avrei potuto dire tranquillamente
Mario Gomez, ma penso che all’ombra del Vesuvio in coppia con Benitez il Pepita
possa finalmente far vincere qualcosa al Napoli, più di quanto possa fare Super
Mario in tandem con l’Aereoplanino all’ombra di Palazzo Pitti"
Detto che anche secondo Nesat “Higuain e soprattutto Mario Gomez non possono fallire”, dobbiamo quindi aspettarci una corsa a due per la classifica cannonieri? Mario di Vito, collaboratore del blog, da quel di Ascoli non è convinto e lancia una provocazione sempre a strisce bianconere: “Il più grande contributo alla rinascita nazionale uscito fuori durante questa prima fase di calciomercato è senza dubbio alcuno Carlitos Tevez. Non dico solo sul versante calcistico, ma anche sul versante umano, politico, culturale. Chiunque abbia visto la serie Boris sa benissimo che «l’unica cosa seria in Italia è la ristorazione» e l’esser riusciti a far sbarcare da queste parti il pingue attaccante argentino vuol dire aver portato nel Belpaese anche il suo chef, che donerà nuova linfa alla terra che ha dato i natali alla benemerita pasta asciutta. Insomma, gli Agnelli - uomini dall’occhio lungo - hanno intuito che la popolarità crescente di spettacoli come Masterchef rischia di svalutare la nostra gloriosa tradizione gastronomica. La soluzione a questa paventata, ennesima, decadenza dei costumi nazionali è chiaramente lo chef di Tevez”. Non rimane che metterci a tavola.
A proposito di attaccanti con tendenza a ingrassare, una doppia preferenza dimostra come ci siano addetti ai lavori – e che addetti! – ancora disposti a credere all’ennesima resurrezione di Antonio Cassano. Mister Vujadin Boskov ne è convinto: "Io dice che grande sorpresa in
questo calciomercato è Cassano, io pensa lui a Parma può fare buono campionato
se non esagera con tortelli”. Il suo personalissimo suffragio lo dà a Cassano
anche Vitellozzo: “Al
netto degli infortuni, che a causa dell’età si fanno sentire, è il pezzo
mancante all'attacco di Donadoni. La sua fantasia, unita alla velocità, non
sempre fruttifera, di Biabiany e alle potenzialità da bomber, non sempre
espresse, di Amauri, può lanciare il Parma verso posizioni di classifica più
consone ai ducali”. Per tenersi comunque una porta aperta, Vitellozzo consiglia di tener d’occhio (tranquillo, i Vigili di
Roma Capitale sono già allertati) anche Maicon: “In vista dei Mondiali
brasiliani il terzino destro ha molto da (ri)guadagnare, essendo uscito da mesi
dal radar di Felipao Scolari, e il gioco offensivo di Garcia può spingerlo
verso il Maracanà”. Esperto di resurrezioni è anche Joaquìn, che a Malaga ha
ritrovato lo smalto degli anni migliori. È lui, secondo Marco Maioli - tra l'altro, grande esperto di Calcio Sudamericano -, il vero
colpo (un po’ alla Borja Valero): “Probabilmente una delle
ali migliori d’Europa. Nel corso dell’ultima stagione ha dimostrato, anche in
Champions League, di poter essere ancora devastante sulla fascia. Vero, non è
più un ragazzino, ma secondo suo padre avrebbe davanti a sé un paio di lustri
di calcio giocato, grazie al latte materno assunto fino all’età di sei anni.
Idolo vero a Malaga, Montella gli troverà un posto nella Fiorentina”.
E noi che diciamo? Abbiamo fatto sbilanciare i due esperti
del calciomercato (che io, Lo Zio e Gegen al massimo possiamo parlarvi degli
affari al mercato sotto casa, destreggiandoci alla grande tra seppie in offerta
e carciofi di importazione). Bostero, sdraiato in piscina con i suoi braghini azulgrana, è telegrafico: i colpi sono Mertens, Cirigliano, Rolando Bianchi e la non cessione di Muriel.
Poi arriva la stoccata: “va da sé poi che chi sposta DAVVERO è Biglia”. Nesat, invece, oltre a addensare i
dubbi che lo vogliono alter ego di Vitellozzo (o viceversa) ha voluto indicare un acquisto azzeccato per ogni ruolo. “Per quel che riguarda la porta, il miglior colpo lo ha fatto la Samp cedendo Romero. Oddio, non che l’attuale titolare Da Costa sia meglio, Romero però è chiaramente uno che è diventato portiere perché era sempre il bambino in più al parco: ‘sì, puoi giocare con noi ma devi stare fisso in porta’. In difesa punto sulla rinascita di Silvestre al Milan e su quella di Maicon alla Roma. Scommetto su Monzòn del Catania e sono certo di una grandissima stagione di Yepes in quel di Bergamo. Centrocampo. Biglia è da sempre un mio pallino, credo tantissimo in Chibsah a Parma e Cirigliano a Verona. Strootman mi convince sempre di più. Spero possa trovare spazio Mertens. In attacco, oltre a Gomez, Higuain e Tevez, il miglior acquisto è Gabbiadini, impazzisco per Leto e non sputo sopra Gervinho. Zaza grande incognita, Cassano a Parma torna quello di Genova. Trovo assurda la cessione in prestito di Vydra da parte dell’Udinese: a me piace da morire”.
Per chiudere la pagina sui crack, sui grandi colpi
insomma, fedele al suo cognome non poteva mancare anche una visionaria profezia
di Vincenzo del Laboratorio Saccardi. “Faccio il gradasso come un calabrese che ha aperto un’agenzia
conciliazioni a Milano e nonostante la crisi va di Findomestic: il
miglior acquisto sarà Christian Eriksen dell’Ajax al Milan...se il Milan passa il turno e Galliani ci farà il miracolo, trequartista completo e potente, mi pare un talento unico, anche se il flop è sempre dietro l’angolo visto che proviene da quel paese ridicolo e insulso che è l’Olanda, prego che entrambe le previsioni si avverino, mi pare un altro potenziale Sneijder...spero meno fighetto”. Tornando sulla terra, Vincenzo – che da palermitano lo conosce bene - vede come crack Ilicic alla Fiorentina: “se la smetterà di fare venire il voltastomaco e si metterà a lavorare, ne vedremo delle belle”. Sottoscrivo!
La descrizione di Romero è forse la cosa più bella che abbia mai letto sul vostro blog, ora però stiamo facendo gli scongiuri per un portiere decoroso (Fiorillo o Viviano, Bizzarri peggio che andar di notte).
RispondiEliminaLa Viola mi sembra una vera e propria corazzata, mentre il Napoli non mi convince troppo: secondo me ha subìto un cambio troppo drastico e non riuscirà ad ingranare da subito... Anche se, pur con variazioni un po' meno nette, la Roma può fare bene (sbaglio o lo si ripete ogni anno dai tempi di Lucho?).
Mi piacerebbe vedere il tanto discusso Zapata al Sassuolo, se è forte come si dice in giro darebbe una grande impronta offensiva ai neroverdi, ma sono quasi sicuro che non si farà nulla.
Io personalmente..lo sento dire dai tempi di radice....
EliminaPaolo direi che Viviano vi andrebbe di lusso, non capisco perchè è così bistrattato. Per la Fiorentina ho grande attesa e per la prima volta nella mia vita anche un po' di simpatia, tutta quella che mi sta togliendo la proprietà americana a Roma, quegli squallidi truffatori.
EliminaA proposito di Sassuolo, lunedì sera abbiamo fatto serata con tre di loro in Ciociaria, abbiamo messo tutto, la casa, lo spritz, la grigliata, la granita di champagne, la nostra simpatia, ma non si è concluso nulla. Auguro quindi agli amici neroverdi di scendere in serie B prima ancora del Pescara quest'anno in compagnia delle loro frigide concittadine.
LdB ritorna in grande stile! Per non veder vincere la Juventus non mi resta che sperare in Napoli e Fiorentina, spero molto in quest'ultima. Concordo con chi ritiene Joaquìn un gran colpo, per lui al fantacalcio mi porto i coltelli.
RispondiEliminaIeri brutta partita dell'Erreala!
Griezmann fenomeno ma già ve ne eravate accorti in tempi non sospetti qua... ma dopo aver visto Seferovic a Novara l'anno scorso pensavo che la Fiorentina lo tenesse...mah. Se devo fare un appunto al mercato viola è proprio questo.
ps.
Ma "Biglia è da sempre un mio pallino" era una cosa voluta?
No non sono così squallido.....
EliminaSì Gaizka, Nesat non si meritava questo tuo dubbio. Per punizione, quando verrai a Roma, ti porteremo a prendere un gelato da Nevelatte a piazza Mancini.
EliminaMi fido mica...voi giornalisti m'avvelenate
Eliminaocchio che il gelato di NeveLatte gocciola...
RispondiEliminamarkovic
http://www.calciomercato.com/mercato/calciomercato-milan-eriksen-sempre-piu-rossonero-sara-in-tribuna-646584
RispondiElimina