D’estate la terrazza del Sacher era il nostro luogo d’incontro abituale, era lì che passavamo la maggior parte del nostro tempo a lanciare accuse. Qualsiasi cosa o persona ci capitasse davanti agli occhi, noi l’accusavamo. Passavamo ore e ore sulla terrazza del Sacher ad accusare cose o persone.
Thomas Bernhard, Il nipote di Wittgenstein
| IL BIDONE |
“L’attesa del miracolo si rafforza con i fallimenti”
scriveva il mio mentore Alejandro Rossi ed è tanto vera questa frase che, anche
quest’anno, come ogni anno, tra i nuovi acquisti si annidano i futuri flop
della stagione che ci attende. Dopo aver parlato ieri dei crack, abbiamo chiesto oggi ai nostri esperti di sedersi,
come Thomas Bernhard e il suo amico Paul Wittgenstein, al nostro bar sport, per
lanciare accuse gratuite e scoprire, insieme, quali sono i bidoni di questo
calciomercato. Il verdetto è praticamente unanime, e sorprendente: la nuova
coppia d’attacco della Juventus.
Il bidone più votato è Fernando Llorente. È una sfiducia
che mi fa male, perché stravedo per il re Leone riojano, da sempre, e una delle prime cose che scrissi su questo blog fu proprio per esaltarne la grandezza in una memorabile rimonta basca sotto la pioggia, in cui lo definii “un centravanti per cui sognare”. Prima ancora, però, devo ammettere che mi
fa male che sia andato alla Juve, anche perché vedo sprecata tanta epica in una
città così austera che, in gelateria, considera la panna un gusto. “Llorente si
candida a essere il nuovo Bentdner”. Sono spietati gli amici di Mondo Calcio, che proseguono a
girare il cucchiaino nella cioccolata calda: “A lungo atteso, osannato come il
top player che mancava alla Juve per affermare il suo dominio anche fuori dai
confini patrii, da quando è arrivato a Torino ha avuto poco spazio e ha segnato
solo contro i dilettanti. Alla fine Conte lo ha fatto accomodare in panchina,
dove è rimasto anche durante la finale di Supercoppa con la Lazio, anche dopo
il 4-0 bianconero, in quella che era diventata l’ennesima amichevole estiva. E
lì sembra destinato a rimanere, almeno nel prossimo futuro. Certo vanno
considerati i tempi di ambientamento, il fatto che la scorsa stagione
nell’Athletic abbia giocato poco o nulla. Fatto sta che del campione annunciato
non vi è traccia”. Fanno leva sulle aspettative che verranno frustrate (quanto
aveva ragione – mi pare – Juan Marsè quando scriveva che nella vita la cosa più
difficile è non farsi illusioni per le prossime tre ore) anche quelli di Crampi Sportivi: “È vero. Ci
sono stati acquisti decisamente peggiori (Rolandino!). E poi Llorente arriva
alla Juve a parametro zero. Tuttavia giunge con un ingaggio pesante, dopo quasi
un anno di estenuanti trattative, e, soprattutto, aspettative. Arriva, in un
reparto alquanto affollato, da prima punta pura, finalizzatore; ben diverso, cioè,
da quel centravanti di manovra che caratterizza il gioco di Conte. Inoltre, si
allontana di casa per la prima volta, abbandonando, dopo un anno sprecato tra
incomprensioni e fischi, figliolo perso e non ancora ritrovato, la culla basca
per le piazze dechirichiane di Torino”. Sulla scarsa attitudine al gol del
riojano (ricordiamoci sempre che la gente vuole il gol) insiste lo juventino, anzi “trezeguetiano osservante” Enrico Veronese: “Per la mia
Juve vorrei un centravanti in grado di segnare i goal facili e di avere i
crismi per realizzare quelli difficili, non necessariamente uno fisicamente
possente. Non mi pare quindi che Llorente abbia, in potenza, le caratteristiche
per piazzare venti goal dietro i portieri avversari: so che piace a Conte
perché torna indietro e apre spazi (come Vucinic, altro che la porta la vede
sfocata) al vero tesoro della squadra - i centrocampisti - ma per me dev'essere
il centravanti il primo terminale offensivo”. Sottolineano lo scarso feeling
con gli schemi di Conte (ma allora perché l’ha preso?) anche i sodali di Trappola del fuorigioco: “Inchiodato
al suo destino di top player, Fernando Llorente sarà, invece, il flop della
stagione. Sia chiaro, questa valutazione non dipende dal fatto che sia scarso,
tutt’altro, lo riteniamo un ottimo calciatore, ma crediamo che le sue
caratteristiche siano agli antipodi del calcio predicato da Conte. Il
centravanti basco, infatti, è una punta fisicamente fortissima, che vede la
porta come pochi. Il problema è che è allo stesso tempo molto poco mobile.
Conte richiede ai suoi attaccanti corsa e sacrificio per creare spazi per gli
inserimenti dei centrocampisti, i veri goleador juventini. Llorente, invece, è
un autentico nueve: un totem da area
di rigore come lui potrebbe avere problemi di inserimento in questo impianto e
fare più panchina che gol”. Infine, come chiosano da Crampi Sportivi, il vero guaio è che “Fernando-dagli-occhioni-blu
è spagnolo. In Italia. Non per essere schiavi dei pregiudizi di nazionalità, ma
per i giocatori iberici, abituati a difese molto alte e poco concentrate, e a
linee mediane dove la tecnica è predominante sull’agonismo, il passaggio nella
Serie A è oggettivamente difficile. Anche se, sinceramente, avendolo ammirato
nell’Athletic Bilbao, ci auguriamo che El
Rey León, come Luisito Suárez prima di lui, possa essere l’eccezione che
conferma la regola. Ma, seguendo il consiglio di Flaubert, non ci azzarderemo a
spiegare come”. E io con loro (pur aderendo all’augurio).
Peggio di Llorente, secondo i nostri cani da tartufo, farà
solo il suo compagno d’attacco Carlitos Tevez. È icastico il nostro lettore
storico Lapo Scacciati: “La
Juventus secondo me ha preso un bidone vero (Llorente) e un fenomeno da
baraccone a fine corsa (Tevez)”. Ma come? Un attaccante del suo calibro, della
sua esperienza, della sua cattiveria, non è proprio quello che serviva alla
Juve? Chiedo ausilio al nostro collaboratore storico, e grande saggio, Vasilij Ivanovic: “Sembrerà
assurdo a dirsi adesso ma il rischio che Carlitos Tevez possa fallire alla
Juventus è enorme. Non si discute né il palmares né il valore tecnico del
giocatore. Il problema è un altro: saprà adattarsi ai metodi spietati e al
gioco dispendioso di Antonio Conte? La Juventus prevede un pressing feroce, a
tutto campo e grandi doti di sacrificio da parte di tutti. Non si può
permettere che un giocatore sia avulso dal resto della squadra e lo dimostra
Mirko Vucinic, capace d’esser devastante ma solo quando compie le due fasi di
gioco. Il montenegrino dimostrò già nella Roma di Spalletti i suoi limiti,
quando cominciava a diventare avulso dal gioco. E più volte, negli ultimi due
anni alla Juve, ha alternato grandi partite a prestazioni pessime. L’Apache ha
lo stesso difetto e tatticamente questa Juve non può permettersi,
contemporaneamente, due giocatori che in qualsiasi momento possono sparire dal
campo: gli scompensi sarebbero enormi. Inoltre il ricco ingaggio e la pesante
scelta del numero 10 quasi imporrà all’allenatore salentino l'utilizzo di
Tevez. Ma a che prezzo?”. Sull’irrequietezza caratteriale di Tevez pronta a
generare scintille con Conte accelera Gian Mario Bachetti: “La motivazione ve la illustro parafrasando
Cassano: l’Apache non è un ‘soldatino’ ma un fottuto elicottero da guerra
corazzato, non nuovo a qualche colpo di matto (come quando scappò in Sud
America e tornò in Inghilterra più gonfio di un camionista del Sussex). Come si
troverà alla corte del tenente di ferro Antonio Conte, in uno spogliatoio che
sembra felice come la casa dei Teletubbies? E poi siamo così sicuri che una
squadra il cui punto forte negli ultimi due anni è stata la capacità di mandare
in rete tanti giocatori differenti avesse così tanto bisogno di un ‘uomo gol’?”.
Sulla testa dell’Apache si addensano più domande che languidi sospiri nel disco di Beth Gibbons e allora cerco di capirne di più con gli esperti di Aguante Futbol: “Carlitos è uno
dei nostri grandi idoli, ma più di un indizio porta a lui: lo stipendio
principesco, gli eccessivi proclami, le aspettative (è arrivato per lottare
fino in fondo in Champions League, giusto?), i metodi di allenamento di Conte e
poi la cosa più importante, la fame. L’Apache è partito dalla periferia di
Buenos Aires e ha conquistato tutto grazie alla sua straordinaria cattiveria,
al suo agonismo, alla sua garra, ma
nel corso degli anni la lontananza dall’Argentina e dal suo barrio si è fatta sentire e ora è in un
momento delicato della carriera. Ci sono giocatori con molte più possibilità di
fallire, però nessuno di questi si porta sulle spalle le aspettative dell’ex-Citizen”.
Finalmente ho capito: il problema è quello delle aspettative, perché nel
calcio, come nella vita, si è puniti più per quello che non si è fatto che per
quello che si è fatto, si è puniti per il non
riuscire a essere, e allora tanto vale accettare il proprio ruolo di soccombenti, come il compagno di Thomas
Bernhard, Wertheimer, che sapendo di non essere all’altezza di Glenn Gould,
lascia il pianoforte e si toglie la vita a Coira (“A Coira una persona, anche se si ferma una notte soltanto, può essere
rovinata per tutta la vita”).
Ma solo la Juventus, come si dice a Roma, ci ha preso la
sòla? Certamente no, anzi, proprio la
Roma ha in casa uno che – ahinoi – ha già le stimmate del Bidone: Gervais Yao
Kouassi in arte Gervinho. “Come bidone non si può non pensare a Gervinho” dice Vitellozzo. “Esploso nel
Lille di Rudi Garcia con un’ottima media-gol (quasi uno ogni due partite), ha
sofferto di stitichezza realizzativa per il cambio d’aria londinese all’Emirates,
a causa della sua coordinazione nel tiro piuttosto drammatica. Di sicuro dovrà
faticare molto e incaponirsi molto di meno contro le difese schierate della
Serie A. Alla prima percussione offensiva conclusa in modo goffo in fallo di
fondo dovrà vedersela contro l’attacco schierato delle radio romane. Che per un
calciatore appena arrivato è assai peggio”. Dal suo salotto milanese, rincara la
dose Marco Maioli: “Se
cercate Gervinho su Google, tra le ricerche correlate trovate hair, nose,
esultanza, scatarrata, moccio, naso. Si capisce che la Roma abbia voluto
accontentare Garcia e che l’ex Arsenal sia più adatto di altri a ricoprire il
ruolo di esterno d'attacco nel 4-3-3; però, pur augurandogli tutto il bene
possibile, l’ivoriano sembra essere un calciatore di livello tutt’altro che
eccelso. Stando a Wenger avrebbe bisogno di molta fiducia per essere
completamente efficace: auguri”. Non solo Gervinho, però. Ad ascoltare – e come
non ascoltarlo! – Mister Vujadin Boskov, la Roma la sòla l’avrebbe presa non solo con Gervinho, ma anche con
Maicon: “Grande bidone di calciomercato è Maicon. Roma comprato perché pensa
lui diventa nuovo Cafù, ma lui rischia diventare nuovo Portaluppi”. Almeno, le
signore e signorine di Roma Sud saranno contente. Fa una sintesi perfetta Lapo Scacciati: “L’aver preso Maicon
dimostra che l’esperienza del fallito tentativo di recupero di Adriano dal
mondo dell’obesità non è servita a molto, mentre Gervinho ha le qualità per far
dimenticar al mondo l’esistenza del parrucchino di Conte”.
Se la Roma piange, però, anche le altre non ridono. Ce n’è
un po’ per tutti. Per la Lazio, che secondo Markovic avrà il suo bidone in Felipe Anderson: “Pagato
parecchio per essere un 1993, circa otto milioni di euro, è arrivato a Roma
fisicamente mezzo rotto e reduce da una stagione in cui ha fatto solo il
compagno di PlayStation di Neymar (solo 3 presenze nel campionato nazionale
brasiliano). In genere Tare ha culo oltre che occhio, ma vista anche la
difficile collocazione tattica (seconda punta? trequartista? ala destra?)
prevedo un’annata difficile per l’ex Santos. Tra l’altro davanti ha Hernanes e
Ederson”. Per il Napoli, dove, secondo Monia Bracciali di Tacchetti a spillo, Josè Maria Callejòn avrà parecchie difficoltà ad integrarsi:
“Prevedo un anno con più ombre che lampi di luce. Più portato a far segnare che
a buttarla dentro – caratteristica che non lo avvantaggia - si deve misurare
con le difese della Serie A, dopo aver avuto a che fare con quelle della Liga.
Non gli gira a favore nemmeno il fatto che i suoi predecessori spagnoli in
Italia abbiano lasciato impronte troppo impalpabili per rimanere
indimenticabili. Quando è andata bene, sono rimasti alla soglia del subliminale”.
Sul povero Callejòn rincara la dose Giakimo: “Era lui che veniva accusato da Mourinho di essere un bidone, no?”. Se
deve sbilanciarsi su un nome, però, Giakimo
lo fa su (e come dargli torto! Ecco ho fatto capire qual è il mio
bidone) Mauro Icardi: “Dopo l’orgia del treble,
l’Inter è tornata quella pre-Calciopoli che strapaga giocatori inutili e non
compra mai i giocatori che le servono veramente. In quest’ottica l’acquisto di
Icardi è un perfetto riassunto della follia dirigenziale nerazzurra. Pagare
tredici milioni un giovane attaccante che ha azzeccato un mese di campionato (e
ha segnato la metà dei gol alla difesa da C1 del Pescara) è buttare i soldi
dalla finestra, sopratutto se poi piangi miseria perché a centrocampo gioca
ancora un Cambiasso in modalità moviola e in difesa ci si affida ancora a Chivu
senza un piede. Infatti si sono già accorti del pacco e stanno cercando un’altra
punta”. Oltre a Icardi, secondo gli amici di Sciabolata Morbida, ad Appiano Gentile è sbarcata un’altra
bella pippa al sugo: Rolando. “A prescindere da quanto potrà giocare, è un
giocatore che abbiamo seguito un po’ ai tempi del Porto di Villas Boas e
nonostante il tecnico lusitano si fidasse moltissimo di lui e lo facesse
giocare con estrema continuità a noi è sempre parso un difensore con limiti
piuttosto evidenti, che potrebbero palesarsi ulteriormente in un contesto come
quello italiano in cui - pur nonostante il nostro non sia più il campionato
migliore al mondo – l’attenzione difensiva deve essere sempre massima”. Tra le
grandi, infine, una stoccata se la prende anche il mercato della Fiorentina. Secondo
Lapo Scacciati si è trattato
di “una pletora di acquisti utili per la panchina (Joaquin, Ilicic, Alonso e
compagnia cantante sono al livello dei titolari) e nessuno per rimediare al
problema del portiere, ruolo in cui continua a mancare in rosa qualcuno a cui
la madre non abbia ripetuto per tutta l’infanzia la frase ‘Puoi fare quello che fanno tutti gli altri bambini, hai bisogno solo di
un poco più di tempo’. In compenso con Gomez dovrebbe aver risolto il
problema di non aver un centravanti capace di trasformare i 90 minuti di melina
in qualcosa di concreto. Questo ancora in linea teorica perché il crucco,
accolto a Firenze come il salvatore della patria al grido di ‘Supermen Nazisti
sono nostri superiori’, non ha troppo impressionato nelle prime uscite e per di
più si è scelto un numero di maglia improponibile per chi di mestiere vuole
giocare a calcio degnamente. Spero solo che dipenda dal fatto che è per metà
Spagnolo”. Bello notare, ad ogni modo, come ci sia grande simpatia per i nostri
cugini iberici.
Tra le piccole, invece, chi sembra messo peggio è il
Genoa. E il motivo è presto detto: Mattia Perin, che è de Latina (“Ahò se è robba da froci io non ce ‘sto”). Impietosa,
ma allo stesso tempo non priva di pietas,
è la motivazione dello scrittore Fabrizio Gabrielli: “Il peggior acquisto, invece, come sarebbe a dire,
come si fa a tirare a indovinare, mica si può sperare di tirare la freccia e
fare centro e vincere un pollo. Peggiore rispetto a cosa, poi? Alle
aspettative? Al predecessore? Al prezzo di mercato? Perché io direi Perin, il
neoportiere del Genoa. Che, a impegnarcisi, riuscirà a rispondere a tutti e tre
gli interrogativi di poco prima. Perin. Poraccio. Perin”. Molto più diretto –
ma la sostanza non cambia - è Giakimo: “Menzione d’onore per Perin. Se sarà lui il titolare, il Genoa
retrocede al cento per cento”. Vede male un altro portiere il giornalista Emanuele Giulianelli: “Kevala
a Udine ha mostrato grosse lacune tecniche e caratteriali e non ha la stoffa
per sostituire l’infortunato Brkic”. Ma il vero flop, secondo il fondatore
della Bottega del calciofilo, sarà Nikola
Maksimović del Torino: “I giornali italiano lo hanno pompato moltissimo,
dicendo che gli andavano dietro il Manchester City, il Milan e la Juventus; in
realtà lo scorso anno ben due allenatori a Belgrado lo hanno escluso dalla
formazione. Non è il difensore che può sostituire Ogbonna”. Il nostro Nesat, invece, come al solito
passa in rassegna i possibili flop per ogni ruolo, partendo sempre dal
portiere: “Il peggior acquisto in porta è chiaramente Pepe Reina, personaggio
geniale ma portiere scarso (comunque è coperto da Rafael). In difesa non mi
convince Albiol e ritengo eccessiva la spesa della Juve per Ogbonna, calciatore
da quindici partite a campionato se tutto va bene. A centrocampo il Catania
rischia scambiando Lodi con Tachsidis (anche se in quel contesto il greco
potrebbe fare molto bene) e Joaquin non mi esalta. Attacco. Brutta storia
cambiare Gila con Bianchi, per me Icardi è sempre stato una sega, lo stesso vale
per Immobile, anche se a Torino potrebbe fare la sua parte grazie soprattutto a
Ventura”.
Come ieri, lasciamo tirare le fila del discorso all’artista
del gruppo, il grande Vincenzo Profeta del Laboratorio Saccardi: “... il
peggior acquisto? Prendete la tabella acquisti dell’Inter e bruciatela in un
uno strano rito indonesiano”. Sarà fatto, caro Vicè…
Condivido (ahimè) Rolando, anche se far peggio di Ranocchia e soprattutto Juan Jesus è francamente al limite dell'immaginabile. E poi di certo troppe aspettative, visto che anche di questo si parla, su di lui non l'ha create nessuno; forse solo Branca spera che gli vada di culo. Guardando in casa degli odiati cugini pure Poli non mi pare 'sto fenomeno, per la Roma io c'infilerei pure De Sanctis che non m'è mai garbato (ma mi rendo conto di non esser troppo obbiettivo in questo caso). Farnerud? Chi era costui?
RispondiElimina@vhreccia
D'accordo su Icardi e sicuro anche che quanto pagato per Belfodil e' un po' troppo.
RispondiEliminaNon d'accordo su Bianchi, che a Bologna fara' bene.
Piuttosto la tegola e' la cessione di Taider, giocatore gia' fatto e finito. Tamponiamo con Della Rocca e Laxalt.
Però è tornato el ruso Perez, no?
EliminaIo invece la vedo una partenza positiva così finalmente potrà trovare continuità il mio pupillo Khrin.
Dionigi, grazie per la citazione. Sono a dir poco lusingato. Due post di considerazioni belle, alcune condivisibili altre meno (povero Perin, mica è colpa sua se gli mettono davanti delle difese di m....). P.S. A dir poco epica la citazione di "Paparazzi"
RispondiEliminaLa trilogia "Paparazzi-Tifosi-Bodyguards" è una vera e propria perla... A proposito, che fine ha fatto Roberto Brunetti detto "er Patata"?
EliminaPensare che mi sono anche dimenticato di mettere il link, ma poi mi sono detto che tutti conoscevano a memoria quella scena...
Elimina"Dai Leo, quello è Sly, quello è Ralf, quello è morto, quello è de Latina...".
Su er Patata non so esprimermi, ma non posso neanche dire di sentirne la mancanza.
ps Comunque anche io non sarei stato così duro con Perin, poraccio è uscito malissimo da questo post, e invece è il classico con cui un giro per il lungomare di Latina - la Miami italiana (cit. Gegen) - lo farei di gran gusto.
Eliminaahahah...giudicare llorente e tevez bidoni dopo 1 partita vinta 4 0 è puro giornalettismo, l argentino ha fatto 1 partita e 1 gol sacrificndosi e difendendo pure dentro la sua area, lo spagnolo non è entrato "nemmeno nel 4 0" xk le sostituzioni sono state influenzate da un infortunio dopo 20 minuti, un ammonizione di barzagli (gia non l meglio) e la giust standing ovation al migliore in cmpo nel suo ex stadio. E poi credete sia facile entrare a far parte dell 11 titolare dell unica squadra in italia che vince da due anni? C vuole tempo, e la juve al contrario delle altre squadre ha tempo x aspettare i nuovi, non m sembra che mario gomez abbia fatto qualcosa finora, ne i 6766904 acquisti del napoli, mal che vada la juve è quella dell anno scorso, scusate se è poco!! se non sbagli gli stessi giornalisti che la davano finita, dopo il 4 0 sono qui che la incensano...
RispondiEliminaPremessa fondamentale: rispondo solo delle mie idee. Mi spiace per gli altri ma non vorrei occupare anche il loro ruolo. Caro Mattia, su una cosa secondo me hai torto: la Juve non ha tempo per aspettare i nuovi, soprattutto l'Apache che con il suo carico di responsabilità (dettato dal numero di maglia e dall'ingaggio) ha il dovere di far fare il salto di qualità in Europa alla Juventus. E' stato ingaggiato per quello! Inoltre non mi ha convinto più di tanto, contro la Lazio si è mosso tanto ma spesso a vuoto. Nel secondo tempo ha giocato sul velluto ma la Lazio era sparita dal campo. Ribadisco: non discuto il suo valore tecnico ma il rischio di cui parlo esiste. In ogni caso mi piace rievocare il motto di questo luogo: per fare cultura e non carriera. Noi, a differenza di Sconcerti, abbiamo il diritto ed il piacere di sbagliare. La cultura propone idee, teorie e nuovi modi di pensare. E può essere fatta al bar. Noi facciamo cultura, su SKY fanno sociologia in quanto la sociologia, per sua ragione storica, arriva sempre dopo. Ma così è facile, così si può saltare sul carro dei vincitori. Cosa che non ho fatto perché quanto ho scritto su Tevez è antecedente alla Supercoppa ma io non l'ho modificato di mezza virgola, Dionigi mi è testimone. Cordialità
Elimina"In ogni caso mi piace rievocare il motto di questo luogo: per fare cultura e non carriera. Noi, a differenza di Sconcerti, abbiamo il diritto ed il piacere di sbagliare. La cultura propone idee, teorie e nuovi modi di pensare. E può essere fatta al bar. Noi facciamo cultura, su SKY fanno sociologia in quanto la sociologia, per sua ragione storica, arriva sempre dopo".
EliminaChe Dio ti benedica, caro Vasilj (peraltro anche il tuo discorso precedente non fa una piega).
Anche noi rispondiamo (brevemente) delle nostre idee.
EliminaTappandoci tutti gli orifizi e sorvolando sulle varie piccole questioni su cui dissentiamo, andiamo dritti al punto, e cioè il perché abbiamo inserito Llorente tra i possibili flop.
Ma no, anzi, noi i motivi li abbiamo già dati. Allora spieghiamo la nostra idea di flop - in PREVISIONE e non giudicando di certo Lazio-Juve - cioè un giocatore su cui si ripongono alte aspettative di rendimento che potrebbero essere disattese. Semplicemente questo. Noi dubitiamo che Llorente determini un salto di qualità nella Juventus. Aspettando di essere smentiti.
Tevez è stato preso perche' il rapporto qualita/prezzo era tale che non si potesse far di meglio, giocatori che t fanno fare il salto di qualita sono tre, forse 4 nel mondo e sono inarrivabili. La fretta la mettete voi giornalisti che volete tutto e subito, uno nemmeno è arrivato e gia è in discussione, vince 4 0 e c e un pero, segna e c e il pero'. Il vero salto di qualita preteso da conte è quello basato sulla mentalita, non su un singolo. La juve storicamente ha sempre vinto con il gruppo, con la mentalita vincente, mai con il singolo, e la mentalita si forma con l abitudine a giocare partite che contano e viene aiutata dal dogma che vincere aiuta a vincere, è stato cosi anche per l inter del triplete, squadra che per eccellere ha impiegato 5 anni e dove i top player erano gregari. Questo si chiede a Tevez, non di fare 40 gol ma di mettersi a disposizione della squadra dall alto della sua esperienza (200 gol) e abitudine a calcare certi palcoscenici. E mi sembra che fin dalla prima partita lui si sia calto nella parte (lo avete mai visto in difesa a prenderla di testa in tutte le altre squadre?) La linea della societa non è "vincere in europa" ma è primeggiare in italia garantendosi introiti vitali e il diritto ad essere stabilmente in champions dove si cerca di arrivare piu distante possibile. Vincere la champions non riesce a squadre con badget illimitato, il tifoso che la chiede come priorita alla juve è un illuso, è come chiedere al sassuolo di andare in europa. La strada è tanta e non è un tevez che te la fa percorrere, soprattutto se 7-8 squdre in europa tirano fuori centinaia di milioni senza battere ciglia, mi sembra sia stato sempre questo il commento di dirigenti e allenatore della juve, se poi il giornalista esaspera per fare il titolone problema suo (e di chi lo ascolta)
RispondiEliminaSorvolo su tutto il resto ma una cosa te la devo chiedere: ma "voi giornalisti" chi? Hai capito dove e a chi stai scrivendo? Cordialità.
EliminaPer me cio che manca alla juve sono due esterni che puntino l uomo per novanta minuti e riescano a saltarlo sistematicamente, ma prenderli cosa costerebbe? E bisognerebbe cambiar modulo anando a toccare meccanismi rodati. A chi nn piacerebbe vincere la champions? Ci vuole realismo nei giudizi, affermando che in questi anni se accadesse sarebbe un trionfo incredibile. Invece voi giornalisti al primo anno di conte davate la juve come 4-5 forza del campionato, un miracolo se fosse arrivata in champions, peccato che poi avendo vinto il campionato vi è toccato ingoiare chili e chili di silenzio. E l' anno dopo avete il coraggio di inculcare nei tifosi che la juve deve vincere la champions? Ma non era da 4-5 posto e magicamente dal nulla deve vincere la champions? Per me lo sara' tra due-tre anni quando avra una rosa che non costringa l allenatore a schierare il padoin o il peluso di turno nelle partite fondamentali, ma che sia completa di giocatori di livello internazionale, ammesso e non concesso che i giocatori fondamentali non cedano alle lusinghe di club che fanno del denaro l unica arma per la vittoria, su cui la juve non potra mai competere.
RispondiElimina(Data per reiterata la domanda sui "voi giornalisti", ma chi? Dove? Quali?) Quali sono in Italia le squadre che sul mercato competono con la Juventus sul piano dei soldi? Io non ne vedo. Poi sono d'accordo con te che il Cuadrado visto stasera farebbe molto comodo al gioco di Conte (e non solo al suo...).
EliminaLa bocciatura plebiscitaria di Llorente non è affatto figlia di un pregiudizio o di superficialità, ma nasce semplicemente da una considerazione:
RispondiEliminaun giocatore che era simbolo di una squadra identitaria, di sangue e terra, sintesi dell'epos di una minoranza orgogliosa non ha nulla a che vedere con una squadra come la Juventus che è il simbolo del tifo apolide e senza radici. Una squadra senza terra, senza luogo, ma con tifosi sparsi ovunque, tutti diversi per tratti somatici e accento. Lo Zio ci ha mostrato come la Juve fu progettata da Allodi: come dopolavoro mitopoietico dell'operaio deportato al nord. Che c'entra Fernando con tutto questo?
Llorente potrebbe fare anche 50 gol (e non li farà) ma non servirebbero a nulla. A Bilbao i suoi gol erano storia a Torino sarebbero statistica
Proprio questo, sì! Hai detto proprio quello che pensavo.
EliminaSu questo dovrebbe rispondere Llorente (o, per lui, il suo procuratore). La considerazione è fatta dal tifoso, da chi crede e sostiene, ancora e nonostante tutto, un'idea di calcio non corrotta.
EliminaLa vera delusione (tanto per chi come me tifa Athletic, così come per chi simpatizza per il Club zurigorri per ciò che rappresenta) è il fatto che, a mio parere, è esattamente ciò che Llorente voleva. Stanco della tifoseria, che non digeriva il suo manifesto amore per la Nazionale, né gli ha mai risparmiato le critiche per un carattere non certo solido, ha potuto disfarsi del peso della maglia numero 9, della responsabilità di essere la punta di diamante (insieme a Javi Martínez) della squadra, di dover segnare, trascinare, ecc.
Con la scusa di voler giocare la Champions e di poter vincere qualche trofeo (ha davvero tanta importanza, dalla panchina?), Fernando è finalmente un giocatore normale, uno tra i tanti, un'arma in più per l'allenatore, giocando in un club abbastanza importante da garantirgli ottime chances per un posto al mondiale.
Quello che cerco di dire è che ciò che, sebbene Fernando abbia amato i colori e abbia vissuti momenti molto importanti - dando anche molto, questo non si può negarlo, Llorente era per l'Athletic più di quanto l'Athletic era per Llorente.
Grazie per questa interpretazione caro Alessandro. Bellissima la frase finale.
Eliminacazzo Vasilj é riuscito a non piazzare la Salernitana in un post..
RispondiEliminaoggi lacrima San Gennaro
E' questa la vera bomba del post...però ricordiamolo noi "quant'era bella la Salernitana"!
EliminaGiornalisti in generale, categoria che io aborro. Chi compete con la juve nel mercato italiano? L inter ha speso quanto la juve l anno scorso e anche quest anno (l anno scorso ancora di piu): icardi 9, belfodil 7,5, taider 5 x la meta', 10 per la seconda meta' di handanovic fanno gia 31,5 milioni netti . L anno scorso: handanovic 11,5 piu faraoni, juan jesus 4, palacio 10,5, kovacic 11, riscatto guarin 11,5, kuzmanovic 2, carrizo 1, schelotto 3,5 piu livaja, pereira 13= 68 milioni (vendendo a zero j.cesar e maicon x 4 milioni, e pazzini per 10). Il milan partiva con un eredita' di 64 milioni, se poi non li investe è un altro discorso. Il napoli ne ha presi 60 per cavani e quest anno ne ha spesi 80, spendendo 40 milioni per higuain (a proposito tevez è un rischio, higuain a 40 milioni non lo è vero??? giornalisti...)
RispondiEliminaDetesto questo atteggiamento, se ti va di avere una conversazione educata, in un italiano decoroso (senza abbreviature, con la punteggiatura giusta), sulla premessa che tutto questo è un gioco, possiamo proseguire, altrimenti il bel mondo di Internet è pieno di simpatici forum in cui potrai sfogarti verso tutte le categorie che aborri. Ho paura che non hai ancora capito dove ti trovi e con chi stai parlando. Adieu!
Eliminae io reitero la domanda, mario gomez cosa ha fatto finora per non essere incluso anche lui nei bidoni del mercato per lo stesso, COERENTE, motivo?
RispondiEliminaHai presente quella strana cosa che si chiama libertà di opinione, per cui ognuno, quando è al bar con gli amici, dice la prima cosa che pensa, e non c'è bisogno di citare fonti, numeri o motivazioni di altro tipo?
EliminaPeraltro, non hai capito nulla del senso del post, perchè si sta facendo un discorso prospettico, immaginando il futuro, non valutando il passato (le tre amichevoli disputate).
Te lo dirò in modo simpatico: vai a commentare sui forum dei tifosi juventini che ti divertirai molto di più, potete anche insultare la categoria dei giornalisti.
Il paragone con l'Inter del Triplete è interessante perché anche quella era una squadra che spadroneggiava in Italia ma, per fare il salto di qualità in Europa, ha dovuto acquistare giocatori carismatici e vincenti. Su tutti Samuel Eto'o, vincente nel sangue per le sue qualità tecniche ma soprattutto perché ha saputo, nei momenti fondamentali, prender la squadra per mano (gol al Chelsea. E non è poco: basta pensare ai gol decisivi sbagliati da Ibrahimovic negli anni precedenti) oppure sacrificarsi fino all'inverosimile (al Camp Nou ha fatto il terzino!). Ed è questo che si chiede a Tevez, giocatore che spesso ha fatto prevalere il suo tasso tecnico ma altrettanto spesso è emerso anche il suo carattere bizzoso e la sua indisposizione al sacrificio (l'hai detto tu stesso che non è mai andato in difesa a prendersi un pallone di testa). Ed è questo il rischio che ho paventato, in base anche ai precedenti del calciatore. Inoltre la frase "la linea della societa non è "vincere in europa" ma è primeggiare in italia garantendosi introiti vitali e il diritto ad essere stabilmente in champions dove si cerca di arrivare piu distante possibile" si scontra con la tua giusta premessa, dove si sottolinea la mentalità della Juventus (non sto qua a scomodare la celebre frase di Boniperti) e quella necessaria per vincere in Europa visto che, credo, a Conte ed Andrea Agnelli non basti più essere i padroni d'Italia. Forse Tevez è stato preso perché in Europa c'è da fare qualcosa in più (che non vuol dire necessariamente vincere) che restare in partita in un quarto di finale per 25 secondi. Poi, per quanto non sia giornalista (e credo che nessuno di noi lo sia), anch'io ammetto che due anni fa non mi sarei aspettato questo strapotere della Juve in Italia, cosa per la quale bisogna solamente togliersi il cappello di fronte a Conte. Ultima nota a margine: certo, anche Higuain è un rischio ma ritengo che lo sia in percentuale molto minore rispetto all'Apache in quanto più adatto tatticamente alle idee di Benitez e per il maggiore carattere del Pipita. Cordialità
RispondiEliminaIo ritengo higuain piu rischioso xk costato 40 milioni, e xk deve rimpiazzare un giocatore che ha fatto 30 gol, ma soprattutto xk viene da un campionato, la spagna dove forse un gol lo avrei segnato anche io, soprattutto giocando con dei fenomeni in squadra. Su tevez dal primo giorno dell arrivo si è sempre fatta una certa campagna di distruzione, ha sei chili in piu, non ha piu voglia di giocare, rovina lo spoglaitoio, non andra bene per la juve. Higuain ha carattere? quando e dove lo ha dimostrato?? Tevez ricordo che ha vinto libertadores e champions, ed è stato il primo argentino ad andare dopo anni al corinthians (non sto qui a dire la rivalita brasiliana-argentina), se non è carattere questo non so cosa lo sia, si è preso la numero 10 per essere subito responsabilizzato accettando la sfida, per come si è presentato e per come è oggi tevez devo solo dire tanto di cappello, i tifosi juventini di sicuro non lo giudicano un bidone al primo dribbling sbagliato, come hanno avuto pazienza con i vari zidane e nedved che prima di dicembre non azzeccavano nemmeno uno stop (poi come è andata a finire?). Per quanto riguarda LLorente be il rischio è minimo, preso a zero anche se venduto ad un euro sara' un euro guadagnato se non funziona, e costa meno di ingaggio di un iaquinta (che pena...) fuori rosa dell anno scorso. Per la champions urge realismo, se la juve avesse i mezzi economici di barca real man city (mai passato il girone avendo speso in un anno quello che la juve ha speso in 10) psg bayern chelsea e sceiccati vari allora una non vittoria sarebbe da considerare come un fallimento, attualmente ripeto un eventuale vittoria sarebbe qualcosa di eccezionale, mentre un uscita ai quarti è meno grave di un uscita delle squadre appena citate. Per quanto riguarda DIONIGI be l hai detta giusta c'è liberta' di opinione, infatti per me giudicare un giocatore su 1 partita è sbagliato, montare la realta' lo è altrettanto. Mi hai semplicemente chiesto chi in italia compete nel mercato con la juve, ti ho risposto con dati oggettivi che smontano la tua tesi (dimenticando tra altro la svendita di snejder e l acquisto di silvestre)
RispondiEliminaParere, il tuo sul Pipita, interessante ma che non condivido anche perché potenzialmente potrebbe valere anche per Llorente, con l'aggravante che è fermo da un anno (sia chiaro, io stravedo per Llorente e sono convinto che farà bene). Inoltre mi pare un pregiudizio vecchio ed inutile quello sugli attaccanti "spagnoli", lo sta dimostrando Soldado che si è ben adattato alla Premier. I giocatori forti (e secondo me Higuain è forte davvero, per esempio lo ritengo più forte del sopravvalutato Benzema) i gol li fanno ovunque e comunque. Le tue ultime considerazioni su Tevez sono giuste, dettate purtroppo da un mio errore perché ho usato impropriamente l'espressione "carattere" (me ne scuso con tutti voi) quando volevo ribadire la propensione al sacrificio e alla disponibilità tattica. Higuain, in ogni caso, è un giocatore di carattere e lo ha dimostrato negli anni madridisti e con la sua Nazionale. Nota a margine: se la Juve uscisse con modalità simili a quelle dell'anno scorso sarebbe un fallimento. Ha il dovere di migliorarsi. E non vuol dire esser obbligati a vincere: attenzione alla sfumatura. Cordialità
Eliminaquoto al 100% Dionigi e constato purtroppo che Vasilij Ivanovic ha abboccato all'amo del bombardamento by Mattia "quanto è bravo Antonio Conte" Gaffo.
RispondiEliminain ogni caso dico la mia: Tevez farà 15 gol (in 3 competizioni) e la Juve uscirà di nuovo ai quarti di Champions.
markovic
E poi dici di detestare questo atteggiamento, in cosa non sono educato scusa? Per il semplice fatto che non la penso come te? Io trovo ridicolo chi scrive che una squadra è finita, il giorno dopo vince 4 0 e lo stesso la descrive come meravigliosa: come giudichi giornalisti/opinionisti di questo calibro? Per me perdono qualsiasi tipo di credibilita', come rischia di perderla qualsiasi persona che fa previsioni azzardate. Se tevez per sbaglio fara' una grande annata, con che coraggio ne parlerai? Ci vuole equilibrio, evitando proclama o gogne quando le bocce sono ancora ferme, e coerenza di pensiero altrimenti il calcio è una materia talmente imprevedibile che espone a facili figuracce.
RispondiEliminaAnonimo, quando la persona è niente (in quanto anonimo) l' offesa è zero.
RispondiEliminaA parte che c'è scritto in fondo, si chiama Markovic.
RispondiEliminaMi intrometto solo per fare i complimenti a Gegenschlag per il commento su Llorente.
RispondiEliminaLa conclusione esprime alla perfezione il concetto:
"Llorente potrebbe fare anche 50 gol (e non li farà) ma non servirebbero a nulla. A Bilbao i suoi gol erano storia a Torino sarebbero statistica."
GB | AguanteFutbol
grazie GB.. sono parole che vengono da lontano, da una birra bevuta in un bar ai piedi del san mames, con le foto delle vecchie glorie del bilbao..
EliminaGran ricordo, il bar Gol se non sbaglio; ancora ricordo quelle patatine croccanti servite su servilleta biancorossa, appoggiate vicino al tuo portachiavi di Yeste...
Eliminache sinistro vellutato che aveva Yeste
Eliminamarkovic
il Beckham basco.. grande bevitore di Gin Tonic..
EliminaIl portachiavi è ancora lì ad ornare il mio zainetto, distinguendolo una volta per tutte da quello di #ignaziomarino
Yeste! Ogni tanto penso a cosa avrebbe potuto fare nel 433 di Don Marcelo. E piango.
Eliminapurtroppo Yeste nel 433 di Bielsa non ci avrebbe mai giocato! Giocatore amatissimo a Bilbao, nato e cresciuto nel Botxo e a Lezama, simbolo del 10 estroso e indolente. Fu fondamentale durante il "bienio negro", fece benissimo anche nel primo anno con Valverde. Poi una lenta discesa, già all'ultimo anno con Caparrós non correva più, poi litigò con García Macua per l'ingaggio e andò via. Ma parte della tifoseria non lo rimpianse. Il basco, si sa, è orgoglioso. Certo, nessuno si poteva aspettare un gesto come quello di Extebe (che giocò l'ultimo anno gratis), ma vederlo improvvisare insulse rabone in tristi campi quatarioti è stato alquanto penoso. Adesso credo sia senza squadra, a un passo dal ritiro. Così come Asier Del Horno, altro campione perduto con cui Fran si divertiva, insieme a qualche bella fanciulla autoctona, nella Jacuzzi del San Mamés, previo accordo con il simpatico custode.
EliminaAdesso ci godiamo i cross con l'esterno di Ibai Gómez, che nel 4-2-3-1 di Txingurri sta facendo il suo. Aupa Athletic
ma come anonimo? ma come offesa? bah
RispondiEliminamarkovic
Markovic, sei intervenuto in anonimo come Renato Zero da Polifroni...
Eliminama mi son sempre firmato!
RispondiEliminaps. Polifroni uno di noi
markovic
Chi avete tirato fuori, la prossima volta interpelliamo anche Polifroni (che peraltro direbbe che Llorente l'ha conosciuto sul lungomare di Locri un pomeriggio d'estate dell'89).
Eliminabboccato all'amo del bombardamento by Mattia "quanto è bravo Antonio Conte" Gaffo. Prima cosa mai detto quanto sia bravo conte, anzi sono stato realista nel dire che la juve, venendo da due settimi posti, vincendo due scudetti ed essendo "solo" alla seconda annata di champions consecutiva non ha ancora la completezza che possono avere squadre come il bayern, il barcellona che giocano a memoria da piu di un lustro. Ho detto anche cosa manca a mio avviso alla juve per essere a quel livello (due esterni) evidenziando come sia impossibile economicamente reperirli in questa sessione di mercato, e dicendo che ad una certa completezza ci arrivera ammesso e non concesso che tutti i giocatori fondamentali non siano ceduti tra un paio di anni. Lodi a conte non ne vedo nelle mie parole, soprattutto perche' non ho mai trattato l argomento.
RispondiEliminaLa ridda di opinioni è interessante ma, preciso l'ovvio e me ne scuso, deturpata dal desiderio e dal punto di vista.
RispondiEliminaLa Juve ha il peso di dimostrare, e i suoi acquisti hanno ancora maggior peso perché si fanno carico di questa dimostrazione. Quindi le opinioni, seppur comprensibili, si appesantiscono con idola specus (inconsci) e idola fori (della piazza).
Llorente mi sembra bocciato all'esame Birra Moretti perché, in fondo, il suo peccato è politico e non tecnico, essere diventato da barricadero a imperiale. Stavo per scrivere "Si fosse trasferito in una squadra più barricadere come il ..." ma poi mi sono fermato, non esistono squadre del genere in Italia, o solo in microparti, si tratta solamente di ideologie posticce.
Con tutti i dubbi, credo che Fernando non sarà il bidone che tutti dicono a Ferragosto, opinione talmente forte che trapela anche nei giornalisti tv, ma molto dipenderà da chi sarà schierato ai suoi fianchi.
Due cose:
- Higuain, pur forte va a sostituire "il più bravo di tutti". Il suo rischio bidone è altissimo tanto quanto non dipende dalla sua forza, ma da quella dei vari Callejon, Mertens, Albiol.
- @Gegenschlag molto bella, ma non son d'accordo. Preferisco un "A Bilbao i suoi gol erano storia, a Torino saranno modernità"
Cordiali saluti
....un bel tacer non fu mai scritto!!! tevez due partite due gol, quest ultimo che vale tre punti. Chissa magari lo leggero' tra i vostri prossimi candidati al pallone d'oro dopo queste due partite...giornalari
RispondiEliminaGrazie per il giornalaro. Leggerai semplicemente le mie valutazioni sulla partita di ieri: Tevez, gol a parte, ha giocato per la squadra, con grande disponibilità e muovendosi secondo i dettami tattici di Antonio Conte. E' stato uno dei migliori in una Juventus che ha dominato ma non sempre è riuscita a far girare il pallone con i ritmi che le sono più congeniali (emersi in occasione del gol, splendida azione corale, ed in un altro paio di circostanze). Naturalmente una rondine non fa primavera ma se l'Apache riuscisse ad esprimersi in maniera continua e con questa disciplina tattica riuscirà a dare quel salto di qualità che la Juve e tutti i suoi tifosi si augurano fugando i dubbi che ho espresso. Cordialità.
Eliminagiornalari chi?
Elimina(senza cordialità)
markovic
Icardi nuovo Mika Aaltonen, lo dico ora, sprezzante del pericolo, al suo ingresso in campo.
RispondiEliminaGli piacerebbe! Icardi è il giocatore più sopravvalutato della storia, non ricordo chi ha scritto prima che deve la sua fama a quattro gol contro il Pescara...(almeno Simone Inzaghi li segnò in Champions).
EliminaIl paragone era solo con la parabola di mercato, non con la qualità. Almeno Aaltonen giocò col Turun Palleosura 2 partite contro l'Inter stessa, non contro il Pescara o Juve (doppietta)
EliminaPalloseura, la memoria mi aveva tradito sul nome
EliminaChe onore Dionigi, io affermai la vera origine della fama di Icardi!!
EliminaAnche se la doppietta contro la Juve (ancora grazie a Peluso e Buffon) ha contribuito non poco.
Mika Aaltonen idolo vero, su YouTube c'era un video del suo gol a San Siro con telecronaca Finlandese e una musichetta da libro Cuore...
Ho perso, per necessario periodo di depurazione dai social network, l’imperdibile occasione di partecipare ai post collettivi sul calciomercato. Se avessi letto in tempo il messaggio di invito di LdB, alla voce flop avrei messo d’istinto Llorente. Con grande rammarico, in qualità di juventino e appassionato dell’Athletic Club (lo so, è un ossimoro, ma cerco di compensare la mia tracotanza italiana tifando all’estero per squadre come Athletic, Milwall, St. Pauli…). Temo che Llorente sia come Sansone, con l’Athletic e il San Mames al posto dei capelli: un gol come quello meraviglioso al volo contro il Manchester in Europa League è figlio di un impasto di doti personali e fattori esterni che temo non ritroverà allo Juventus Stadium. Spero ovviamente di essere smentito. Dopodiché penso che nella definizione di “bidone” debbano rientrare più parametri: rendimento, salto di qualità impresso alla nuova squadra, investimento economico. E, se non altro per l’ultimo punto, salverei il povero Nando: già in partenza non può fare peggio di Diego o Felipe Melo…
RispondiEliminaE comunque, cari giornalai (straironico, ovviamente), a causa della vostra saccenteria e inettitudine state perdendo di vista la vera, drammatica emergenza del calcio moderno: lo Zwolle merda in testa al campionato a punteggio pieno dopo quattro giornate.
Prima o poi crolla, non ti preoccupare, non può esistere la "favola Zwolle merda".
EliminaMattia Gaffo, dai a tutti dei giornalisti, ma per come scrivi e parli di calcio mi ricordi moltissimo Massimo Mauro.
RispondiEliminaOronzoArachide
È la prima volta che scrivo quindi saluto calorosamente tutti e brindo a Borghetti con voi. Non è colpa di Perin se gli mettono davanti difese di merda, ma a parte una grande reattività tra i pali e qualche uscita bassa, per essere un buon portiere gli manca tutto il resto, quindi al momento non è assolutamente adeguato a difendere una porta di Serie A, specialmente in una squadra che lotta per la salvezza. Lo scorso anno Pelizzoli era protetto dalla stessa difesa eppure ha offerto prestazioni infinitamente migliori, in confronto a Perin sembrava un fuoriclasse. Forza Pescara
RispondiEliminaE con quest'ultima frase hai detto proprio tutto...poroPerin!
EliminaForza Pescara e torna quando vuoi, anzi una volta veniamo noi a Pescara a vedere se è vero che ci sono i cavalli affacciati alle finestre dei piani alti delle case.
Col palo di stasera Gomez per ha già sorpassato Llorente nella classifica dei bidoni.
RispondiEliminaSottofondo di "Walk of Life" dei Dire Straits e qualche effetto sonoro buffo...
EliminaIo tra i bidoni inserirei Niang. Uno potrà dire che si sta parlando di quelli di quest'anno e quindi serve almeno un cambio maglia rispetto a dodici o sei mesi fa, oppure difenderlo prospettandone addirittura una candidatura a crack. Io sinceramente ogni volta che lo vedo in campo mi chiedo se sia un figlio di Franco Baresi o il vincitore di un talent show, altrimenti non riuscirei a spiegarne la presenza. Magari mi sbaglio, è giovane è si farà, ma la pagina Wikipedia recita "attaccante del Milan" e in un anno ancora non gli ho visto fare un gol nemmeno di rimbalzo contro un Pescara rassegnato a mettere in archivio un'altra apparizione naif nella massima serie.
RispondiEliminaD'accordissimo con te, soprattutto sul passo su Baresi. Solo Bostero può attendersi una sua "consacrazione". Più che bidone lo etichetterei come bluff.
Eliminaper me è un pippone completo, uno dei tanti del "Milan dei giovani"; zero tecnica e tanta corsa a vuoto;
RispondiEliminanon salverebbe neanche il Trapani
markovic
ps. (domani fa il gol-qualificazione contro il PSV, ovvio)
Niang ha vinto il reality show tra i figli di Baresi e le nipoti di Mubarak.
RispondiEliminaDetto questo, ha buona tecnica ma è un pippone, confermo.
Sulle spalle ha il goal che ci avrebbe qualificato al Camp Nou. O meglio, il palo. Spero di essermi spiegato, se ricordate...
Detto questo, che si giochi con i giovani non è scelta tecnica ma commerciale, costano meno. Come rimpiazzare con stagisti i licenziati più grandi nelle aziende. Ovviamente si sa e ci rassegnamo. Però da qua a dire che tutti i giovani fanno pena ce ne corre un po'. A me non sembra che Balotelli, De Sciglio e il Faraone facciano pena. (attendo Saponara).
Capitolo partita, off topic: ieri per il biglietto mi hanno chiesto, oltre alla carta di identità, il codice fiscale. Mi aspetto si arrivi al certificato di residenza.
Vivo a Roma quindi è più probabile che ci vediamo la prossima allo Shamrock. Poiché non sono di Pescara città non ho mai potuto verificare la storia dei cavalli, ma la ritengo molto verosimile per alcune zone della città. In ogni caso una scusa per farci un giro la colgo sempre volentieri! Un cin al Borghetti! Adriatikaos
RispondiEliminaVolentieri caro Adriatikos, ci teniamo aggiornati!
RispondiEliminaMi hai fatto venire in mente un passaggio geniale di J. R. Wilcock su Roma:
"Ed è forse la sola capitale di cui non si possa sapere il numero esatto di abitanti. Il comune insiste nel dire che ci sono due milioni, quando è ovvio che ci sono più di tre. C'è chi dopo molti anni di residenza ha scoperto di non abitare in alcuna località d'Italia, e ha dovuto iscriversi all'Automobile Club, assieme a qualche centinaio di migliaia di altri inquilini avventizi; ora abita ufficialmente all'Automobile Club, ma non a Roma. Come disse una volta un pubblico ufficiale: 'Staremmo freschi se tutti quelli che abitano a Roma vi abitassero'".
Roma è città dei paradossi, la amo alla follia e la odio alla morte a momenti alterni, ma dopo tanti anni non riesco mai a mollarla...
EliminaDi questo mercato non capisco nulla.
RispondiEliminaLa metà dei colpi per me sono assurdi.
è un'immensa ammuina per ovviare alla mancanza di pecunia, come dimostra il record del parma: 300 giocatori comprati e venduti in una sessione di mercato... e lo stesso vale per tante altre squadre, con operazioni che a livello tattico non cambiano nulla. vendo lamela e prendo ljajic. vendo boateng e prendo kaka che non gioca tre partite di fila da una vita. magari vendo quagliarella e prendo gilardino. tutte operazioni che spostano equilibri solo a livello di bilanci.
Eliminatevez 3 partite tre gol, sempre piu integrato negli schemi e sempre piu protagonista...non è che i bidoni siete voi?
RispondiElimina"La differenza tra un impostore e un attore non è tecnica, ma morale".
Elimina...un fenomeno da baraccone a fine corsa cit. Cordialita'
RispondiEliminate lo dico da juventino: e che palle! andrai avanti tutto il campionato? ti consiglio un sito: www.tuttosport.com. vai e divertiti a commentare. cordialità.
Eliminail sito lo conosco e non lo frequento, ma grazie del consiglio. Era giusto per puntualizzare che prima di parlare bisogna aspettare altrimenti si fanno solo figuracce, soprattutto quando un calciatore dimostra l esatto contrario di cio che viene scritto. Ne è in gioco la credibilita di chi scrive...
EliminaTe lo dico come l'autore del tratto da te riportato:
EliminaIl fenomeno da Baraccone era inteso più per virtù estetiche. Ero anche convinto che non avrebbe fatto bene e, fino a prova contraria, ha tutta la stagione per non deludermi a riguardo.
Cordialmente
Lapo Scacciati
Ps
Il commento è stato eliminato in precedenza per inserire una virgola.
mattia graffo ve l'ha fatta vedere a voi pennivendoli!
RispondiEliminaquesto blog ci fa skyfo!
devo ammettere caro kalle che ci ha dato una grossa lezione. pensa che ho già restituito la mia tessera da giornalista. d'ora in poi farò l'umarell al parco a tempo pieno.
RispondiEliminaps quanto hai riso ieri al primo gol della samp? da non crederci.
nessuna lezione, quella l ha data il campo, lasciandovi solo della innocente ironia.
RispondiEliminaquanto sterile è diventata questa polemica?
RispondiEliminaG.M.G.
(Gruppo Mattia Gaffo)
Hai ragione, anche se questa mafietta del difendersi l' un con l'altro la trovo divertente. Basterebbe anche solo dire che qualche giudizio è stato avventato, e finirebbe li, ma sinceramente non l'ho mai sentito da chi parla di calcio e poi viene smentito dai fatti. Come del resto, a mio avviso e pensiero trovo sbagliato far dipendre il miglioramento o meglio la possibilita' di vincere la champions da un giocatore solo, quando invece abbiamo visto in tutte le edizioni che le variabili sono altre: infortuni e stato di forma in primis ( il bayern relegava robben in panchina e grazie all'infortunio di kroos è diventato da squadra forte a quasi imbattibile), fortuna, fortuna arbitrale (l' episodio del gol annullato per mani di toure in barcellona inter all 89', bastava quello per non far disputare la finale all'inter), fortuna nel sorteggio, eventuali squalifiche "pesanti", annate disastrose di qualche big o in generale di qualche squadra piu attrezzata...Se poi da fastidio che tevez sia andato in una squadra piuttosto che in un' altra, e per forza bisogna far campagna denigratoria allora è un altro discorso, pienamente tollerabile se lo si ammette.
EliminaPer come la vedo io questa polemica è bellissima.
RispondiEliminaPerin ci odierà dopo le prime due di campionato, poco ma sicuro.
Che me so perso! Che me so perso!........
RispondiEliminaAlla fine Tevez io lo avevo messo tra le certezze....... Il mio tesserino da giornalista è salvo!
Mattia Gaffo è sicuramente un bravo ragazzo...ma soffre della sindrome dello juventino vittima......
...sara anche juventino vittima ma di tutti i nomi che vengono citati questo articolo non ne ha azzeccato manco mezzo. Col senno di poi aveva ragione
EliminaDiamo a Mattia Gaffo quello che è di Mattia Gaffo!
EliminaCiao a tutti, è la prima volta che commento e innanzitutto vorrei farvi i complimenti per questo splendido siti. Scusate se "riesumo" questo vecchio post, ma mi piace girovagare per i vecchi articoli e mi sono imbattuto in questo. Di certo non sarò il primo a dirlo, ma posso dire che dopo la partita di ieri fa un po' ridere vedere Tevez e Llorente definiti come bidoni?
RispondiEliminaDif