
Ricomincia il campionato più genuino d’europa e LB non può esimersi da un primo commento a caldo. Non possiamo non parlare del Bayern Monaco. I bavaresi cominciano con una vittoria in casa contro il Wolfsburg nel segno di Thomas Mueller. Proprio il capocannoniere e miglior giovane dei mondiali apre le danze con una perla. Uno due con Toni Kroos, controllo volante e sinistro incrociato che fulmina Benaglio. Diceva Bacone che la caratteristica che distingue il genio è la disinvoltura con la quale si è capaci di realizzare le cose. Non credo che si possa trovare una definizione migliore per descrivere questo autentico fenomeno. La naturalezza fatta persona. Un giocatore capace di far sembrare il calcio la cosa più semplice del mondo grazie all'abilità di mettere la palla in rete neanche fosse una lettera da imbucare nella sua Weilheim, cittadina dell’Oberbayern che oltre a lui ha dato i natali ai Notwist. Il rinnovo del suo contratto è certamente il colpo di mercato della squadra di Van Gaal, il percorso di questo giocatore, blindato fino al 2015, è destinato a culminare tra le leggende del club bavarese, enfant du pays pronto ad alzare tanti e tanti trofei e chi sa, e ci sbilanciamo, anche il pallone d’oro dopo il trionfo della sua Germania ai prossimi europei. Al Bayern manca sicuramente un grande centrale difensivo per essere davvero all’altezza dei top team europei, ma per il resto non ha nulla da invidiare a nessuno e in patria dovrebbe facilmente portare a casa il Meisterschale (Felix Magath perentoriamente ha detto che la squadra di Van Gaal è la più forte della storia della Bundes).
Come al solito, comunque, il fascino del campionato tedesco va al di là della vittoria finale ed è dato da un mix stupendo tra atmosfera, giocatori affamati e grande equilibrio. Il duello tra le dirette inseguitrici dei bavaresi si annuncia succulento e molto lungo. Attenzione al Leverkusen, squadra a giovane e bella che l’anno scorso ha pagato molto la mancanza di esperienza, proprio per questo però, come autentico totem, è tornato dopo 9 anni Ballack. L’innesto è molto interessante e per questo crediamo che la squadra di Heykness possa confermarsi ad alti livelli, ancora sulle ali dei gol di Kissling imbeccato dai cross di Barnetta e Renato Augusto. Il calcio del Leverkusen ci piace, un 442 essenziale, senza fronzoli, fatto di inserimenti e passaggi in verticale. Il debutto di domenica contro il Borussia Dortmund è uno straordinario biglietto di presentazione: 2-0, squadra di Klopp annichilita e primo scontro diretto portato a casa. Vedremo se la squadra saprà tenere fino in fondo e non soffrirà cali come l’anno scorso. Limati questi problemi di tenuta fisica e di esperienza col Bayer ci sarà da divertirsi.
Il Wolfsburg non c’è dispiaciuto contro il Bayern Monaco, del resto Dzeko è una punta universale capace di fare la differenza come pochi. Il bosniaco è maturo, forte, elegante. C’è davvero da chiedersi perché nessuno abbia voluto (potuto) soddisfare le richieste dei verdi per fare di questo giocatore il terminale offensivo di qualsiasi grande d’europa. Peccato. Il Wolfsburg non è solo Dzeko però, occhio a Misimovic e al piccolo Ziani (un “idolo” di questo blog). A questo perfetto ritratto di borghesia calcistica senza ambizioni di titolo bisogna, però, aggiungere la magagna: Steve McClaren. Il primo allenatore inglese in germania, l’ex ct inglese è per noi una garanzia di insuccesso. Va bene che ha vinto col Twente in Olanda, ma cosa dobbiamo aspet
tarci nel lungo inverno tedesco? Se a Wembley sfoggiò un ombrello alle prime nevicate ci aspettiamo perlomeno un paraorecchi. Proprio l’ex allenatore del Wolfsbug, Armin Veh, è quest’anno alla guida dell’Amburgo. L’HSV è una squadra interessante dove tutto potrebbe girare intorno ad un vero e proprio matador delle aree di rigore europee: Ruud Van Nistelrooy autore subito di una doppietta decisiva contro lo Schalke 04. A proposito di Amburgo, già alla prima giornata ci sono stati scontri tra i tifosi dell’HSV e quelli del St. Pauli, il buongiorno dunque pare vedersi davvero dal mattino e possiamo stare certi che i tifosi della squadra del quartiere operaio della grande città portuale sapranno calcare degnamente i campi di tutta la Germania. La vittoria della squadra anseatica è arrivata contro lo Schalke 04 che, al netto del fattore Magath e dei gol in champions di Raul, sembra davvero ridimensionata. Il colpo di grazia sarebbe l'acquisto di Julio Baptista, vero e proprio simbolo della perversione tecnico-economica del calcio contemporaneo. Tra i giocatori che hanno cambiato casacca nelle squadre minori segnaliamo il passaggio di Idrissou dal Freiburg al Moenchenglabach.

