
- il Mondiale del 1990 raccontato da occhi irlandesi immersi in pub colmi di gente;
- una voluta e cercata stagione senza infamia e senza lode di un Boro affossato in seconda divisione;
- l'epopea di una minuscola squadra scozzese, i Raith Rovers. La scalata verso le serie che contano e un tifoso che segue il tutto dal televideo la domenica pomeriggio;
- le disgrazie economiche dell'Oxford United. Un presidente scellerato ed una tifoseria che non vuole scomparire;
- il Watford City dipinto da un raccattapalle;
- la Cenerentola Norwich City nella palude della Premier League;
- lo Swansea City che domina le serie minori e che viene vissuto in esilio per ragioni universitarie. Il sogno della promozione diventerà realtà in contemporanea alla vittoria alle elezioni di Margaret Thatcher ("Finalmente fischiò. Eravamo tornati in Second Division. Otto giorni prima, la signora Thatcher era stata eletta primo ministro per la prima volta. e al momento sembrò uno scambio equo.");
- le 31 partite senza vittorie del Cambridge United (record assoluto tra i professionisti in Inghilterra);
- il St Albans City famelico di trofei inutili;
- la rivalità tra Bristol City e Bristol Rovers;
- un ragazzetto che non sa se tifare Sunderland o Charlton;
- il pattinaggio, il Leeds United e un cattivissimo Bayern Monaco;
- gli autografi a mezzo posta del Chelsea stagione '73/'74.
Barcollante di gioia dopo il raddoppio di Jimmy Nicholl contro il Dunfermline, sapevo, e lo sapevano tutti, che stavolta ce l'avevamo fatta davvero. L'anno dopo avremmo giocato contro il Celtic, gli Hearts, l'Aberdeen. I Rangers, santo Dio. E, adesso.. adesso, una volta tanto eravamo una squadra meravigliosa. Pochi metri alla mia destra, il coro dei Rovers intonò una canzone che ricordavo di aver sentito per la prima volta in sottofondo nella videocassetta della partita contro il Kilmarnock, una canzone che, credo, solo noi usiamo e che esprime appieno la sensazione di questa passione raramente ricambiata. Alla seconda strofa, si alzarono in alto sempre più numerose le sciarpe, mentre il canto cresceva, trascinandoci tutti con sé.
Take my hand, Take my whole life too. For I can't help Falling in love with you
Se non ricordo male, quando si disamora per un po' dell'Arsenal e, in generale, del grande calcio, il protagonista di Febbre a 90° si immerge proprio nella realtà e nel tifo del Cambridge United, dove riscopre il gusto del pallone. Quindi può dirsi che è proprio la seconda passione di Nick Hornby.
RispondiEliminaGrazie della segnalazione Bostero, lo leggerò, magari allo stadio tra un tempo e l'altro.
ps Comunque concordo sul tempo reale del Televideo. Mai una soddisfazione.
Il mio libro preferito di calcio... racconti brevi e graziosi, ho un debole per quello del Norwich '93...
RispondiEliminadice le cose giuste in merito alle piccole squadre.